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Elettrizzanti Emozioni

Non ho nessun tipo di prevenzione relativamente alla prova che sto per andare a fare anzi, sono molto ma molto curioso di verificare come questa (davvero) diversa tipologia di motore possa risultare più o meno interessante e quale tipo di sensazione e di emozione possa scatenare.

Perché la moto che sto per andare a provare è dotata di motore elettrico ed è sicuramente la cosa più diversa tra tutte quelle che ho cavalcato in tutti questi anni: la moto che proverò anche se per una manciata di minuti è una Zero Motorcycles nella sua versione più potente e recente, la SR/F.

Il Video della Prova

Il primo impatto visivo non è gratificante, ma penso che questo derivi in parte da una abitudine alla contemplazione di forme in cui comunque il motore bene o male è parte integrante della linea della moto; in questo caso la parte centrale del mezzo è un parallelepipedo nero attorno al quale si sviluppa il resto della SR. Ma non sono qui per valutare niente di diverso dalle prestazioni del motore elettrico, lla parte più significativa del mezzo in questione, non solo per quanto riguarda il diverso tipo di propulsione ma anche perché in quel pacco nero lì non ci sono parti in movimento e quindi non ci sono parti soggetti ad usura o che abbiano bisogno di oli per essere lubrificate,


Condizione che si traduce in un notevole risparmio per quanto riguarda la manutenzione e ovviamente la totale assenza di vibrazioni e di rumore.

Prima impressione in sella

La posizione in sella non è molto diversa da un qualsiasi altro tipo di moto anche se questa non è la mia tipologia preferita di mezzo, è una naked stradale sportiva mentre io guido da sempre enduro stradali; già dalla partenza si nota radicalmente il cambio concetto perché qua non c'è nessun pulsante di avviamento da premere non essendoci nessun motore da mettere in moto.

Qui come per qualsiasi altra sorgente di energia elettrica basta accendere un interruttore, in questo caso la chiavetta del quadro, e togliere il cavalletto dando il consenso alla partenza (in modo similare alle moto classiche);

E’ da questo momento in poi che la diversità di concetto prende il sopravvento, senza che sia successo niente la moto è pronta a muoversi e senza che sia necessario inserire una marcia, come testimoniano l'assenza della leva della frizione del pedale del cambio; pensare di partire senza sentire rumore e vibrazioni è decisamente destabilizzante ma allo stesso tempo eccitante.

 

Partenza

Alla rotazione del gas la moto parte decisa, ed inaspettatamente data l’assenza dei classici rumori e vibrazioni, quello che si sente e che sarà un po' il sottofondo di tutta la prova è un ronzio/sibilo che assomiglia molto a quello che eravamo abituati a sentire quando al luna park salivamo sulle auto dell’autoscontro.

Superato velocemente il primo “sconcerto” legato all'assenza di frizione e cambio rileviamo l'assoluta prontezza di risposta del motore in qualsiasi momento e a qualsiasi velocità non ci sono giri del motore da riferire a una coppia massima per ottenere la giusta risposta, il motore elettrico è sempre in coppia e alla rotazione della manopola del gas (che non è più del gas) la moto scatta in avanti sempre e comunque con la stessa risposta e senza mai un minimo di incertezza.

 


Una condizione questa che mi trasmette una intensa emozione, in quanto profondo estimatore dei motori con la coppia da trattore come la mia vecchia Ducati Multistrada 1100s e dei bicilindrici in generale che da sempre equipaggiano le mie moto.

Su di una moto elettrica quindi, non è possibile “sbagliare marcia”, il motore è sempre in tiro e alla massima coppia possibile, un rapporto quello tra la rotazione della manopola e la risposta del motore fisicamente e suggestivamente più corretta: quando la giri succede sempre la stessa cosa, e allo stesso identico modo.

Prestazioni

Il motore ha diversi tipi di mappatura, principalmente per cercare di ottimizzare la gestione dell’energia, da quella Economy che consente il massimo risparmio energetico a quella street che ti consente delle ottime prestazioni, per arrivare fino alla modalità Beast, ovvero quella che consente di usufruire del maggior livello di prestazioni e che mi viene assolutamente e caldamente consigliato di provare.

La risposta del motore è sempre pronta ed entusiasmante è il livello di accelerazione è veramente incredibile da togliere il fiato già nella modalità Street che sto utilizzando, ma quello che non mi aspetto (ovvero quello che NON puoi fondamentalmente aspettarti) è quello che succede spalancando la manopola della modalità Beast.

La risposta della Zero è assolutamente sconcertante,  l'accelerazione che ne scaturisce è qualcosa di mai provato e, molto probabilmente, più simile a quella di un jet in decollo piuttosto che a quella di una moto; una sensazione mai provata prima, entusiasmante certo, ma anche preoccupante date le possibili conseguenze per un utilizzo poco saggio di queste prestazioni.

Saggezza che non sempre l’essere umano dimostra di possedere, ed i motociclisti non sono certo migliori, anzi… 

Mi godo la breve prova girellando nell'hinterland Milanese, purtroppo la concessionaria è vicino all'aeroporto di Linate e non ho possibilità di andare a testare la Zero su strade di campagna o su curve di montagna; credo comunque che al momento la destinazione d'uso di questo tipo di moto non sia proprio quella, ne parleremo dopo elencando quelle che sono anche le negatività della SR/F e delle moto elettriche in generale.

Criticità

Come già detto questa non è la mia tipologia di moto preferita e non era lo scopo principale della prova quello di testare le doti dinamiche della “spaventosa” Zero SR/F,  credo che comunque ci sia ancora da lavorare sul mezzo, la guida non risulta agilissima e l'inserimento in curva e la percorrenza dalla stessa non sono comportate da una sensazione di feeling positiva, il mezzo sembra un po' “slegato” tra anteriore e posteriore, come se la moto fosse in due pezzi, probabilmente la gestione del del peso delle batterie che condiziona il baricentro crea una gestione delle masse difficile da ottimizzare.

L'altra situazione che non riesco a gestire in maniera ottimale è quella della staccata prima dell'inserimento in curva, dove normalmente non si utilizzano solo i freni  ma ci si aiuta anche con il freno motore andando poi a ottimizzare la scalata per avere, al momento in cui si riapre la manopola del gas, la marcia giusta nella coppia giusta, ed uscire dalla curva nel modo più entusiasmante possibile.

In questo caso non succede perché non hai un freno motore inteso come tale si togliendo il gas la moto tende a rallentare ma non hai la possibilità di gestirlo autonomamente generando una mancanza di “appoggio” nell’inserimento in curva,  e di quella “comunicazione” con il mezzo data da vibrazioni e  rumore, questo richiederà un maggior tempo  di affiatamento per riuscire a gestire al meglio la moto, ma la mancanza del freno motore resta evidente; forse si potrebbe pensare ad una rotazione negativa della manopola che aumenti progressivamente il freno motore, o comunque la sensazione di tale evento.

Negatività

 

A fronte di queste valutazioni la moto elettrica potrebbe essere sicuramente una moto da prendere in considerazione per un futuro acquisto, ma purtroppo, ci sono tutta una serie di elementi negativi che al momento non possono in alcun modo spingermi all'acquisto della stessa.

Parliamo in primis del prezzo di acquisto, decisamente elevato, che supera per questa tipologia di mezzo i 21000 €  per arrivare a i 25.000 € della versione full optional, ma se questo potrebbe essere un qualcosa di superabile a fronte di altre valutazioni il problema che al momento la rende per me inutilizzabile è quello legato alla sua autonomia. 

A piena carica viene dichiarata una percorrenza di circa 250 km, a fronte di  un tempo di ricarica di circa 4 ore riducibili a due, se non ho capito male, dotandosi di un apposito trasformatore che è da utilizzare sulla rete abituale di carica (quella domestica) e non da trasportare con sé.

Andando poi a controllare le specifiche sul sito vediamo che  i chilometri di percorrenza autostradale a velocità di circa 110 km orari diventano circa 130; con queste potenzialità la moto elettrica diventa di difficile se non impossibile utilizzo in campo mototuristico.

Percorrenze che superano i 200 km  in andata e 200 per il ritorno, solo di trasferimento, sono abbastanza usuali anche in giornata, per chi come me vive in grandi centri urbani come Milano, ma anche per chi tende ad accrescere progressivamente il suo raggio di azione,

Impensabile quindi affrontare lunghi trasferimenti dovendo sostare ogni 130 km (che potrebbero diventare ancora meno se si considera la moto a pieno carico e con passeggero) per una ricarica di 4 ore per.

Anche un trasferimento normale come quello per esempio che mi consente di arrivare a Trento per affrontare le prime Dolomitiche avvisaglie diventa assolutamente improponibile perché per affrontare tale percorrenza avrei bisogno di almeno 8 ore di ricarica e altre otto per tornare indietro, Il tutto ovviamente dando per scontato che ci siano le colonnine di ricarica ogni volta che servono.

In Sintesi

In finale ritengo la prova della moto elettrica molto soddisfacente, la Zero SR/F presenta davvero molte caratteristiche interessanti, come l’erogazione e la coppia, mi piace inoltre l'idea di avere un mezzo che non fa rumore e l’assoluta assenza di vibrazioni, che nella maggior parte delle moto risultano alla lunga fastidiose, pochi i casi dove si trasformano in apprezzabili pulsazioni.

Dopo questa breve prova posso affermare con certezza che la moto elettrica è per sue caratteristiche un mezzo che ha tutte le qualità per essere preso in seria considerazione in un prossimo futuro; ovviamente se e quando verranno risolte quelle negatività che al momento la affliggono e che di fatto ne rendono possibile l'utilizzo solo in contesti cittadini o comunque a corto raggio 

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