Non esistono momenti in cui non sia possibile continuare il Viaggio, certo, ci sono giorni in cui farlo risulta più piacevole ed altri in cui alcune mete possono risultare meno appetibili o addirittura meno fruibili ma se ci si riflette bene potremo trovare sempre qualcosa che in quel momento, in quelle determinate condizioni possa valere la pena di visitare.

Esistono mete che addirittura mai avremmo preso in considerazione se il meteo e le disponibilità temporali ci avessero permesso ben altre programmazioni.

Quindi quando tutto sembra voler suggerire di lasciare perdere basta guardarsi un po' intorno e tutto diventa più chiaro.....



E' una grigia, fredda e breve giornata di quelle che solo gennaio riesce a proporre, una di quelle giornate in cui sembra impossibile trovare qualcosa da fare, una di quelle giornate durante le quali vale la pena pensare in piccolo, guardarsi intorno.... e trovare l'illuminazione.

Il piccolo castello di Pandino che oggi ci accingiamo a visitare fa parte di quelle mete sottovalutate che mai avremmo preso in considerazione in altre condizioni climatiche, una meta che invece oggi assume carattere assolutamente rilevante dato che per le sue caratteristiche riesce perfettamente ad adattarsi alle esigenze indotte dal contesto odierno.

Il Castello di PAndino

Il viaggio dalla nostra base di partenza alla piccola cittadina di Pandino risulta davvero breve, parcheggiata l'auto proprio sotto le mura del castello in un parcheggio semideserto iniziamo la nostra esplorazione del contesto circostante in una atmosfera inequivocabilmente invernale, al cielo inesorabilmente grigio dà manforte un aria gelida che non permette dubbi di nessun genere: siamo in pieno inverno.

La mole del solitaria nonostante la sua collocazione cittadina incute un timore quasi riverenziale, sicuramente amplificato dallo spettrale panorama circostante; praticamente nessuno anima le strade circostanti, pochi scheletrici alberi osservano spauriti il nostro incedere verso l'ingresso principale.

Superato l’ingresso principale del castello ci fermiamo brevemente davanti alla porta dell’ufficio turistico dal quale, si legge, è possibile effettuare delle visite guidate alle stanze del castello; l’ufficio purtroppo si rivela inesorabilmente chiuso ed il numero di telefono al quale è possibile rivolgersi squilla inesorabilmente a vuoto….

Velocemente digerito il senso di delusione proseguiamo nel nostro percorso visitando il piano terra del castello con il suo cortile ed il suo loggiato, all’interno del quale trovano alloggio alcuni uffici comunali ed una mensa; in biblioteca ci confermano che effettivamente esiste una guida e che a breve dovrebbe comunque arrivare in ufficio.

L’osservazione di questa parte del castello riesce subito a dare una idea di ciò che stiamo visitando, quella che fu la dimora di caccia dei Visconti di Milano si presenta in buone condizioni e molte delle pareti dimostrano ancora la ricchezza degli affreschi sulla quale domina inequivocabilmente il simbolo della Casa Viscontea del padrone di casa e quello degli Scaligeri, casato Veronese della moglie di Bernabò Visconti: Regina della Scala.

Terminata la visita della parte visibile del castello torniamo verso l’ufficio visite per trovarlo ancora desolatamente chiuso; ormai definitivamente scoraggiati superiamo la cinta muraria per tornare verso il parcheggio….. convinzione che viene subito messa in dubbio dalla trafelata signora che ci supera di corsa per dirigersi verso l’ingresso del maniero, vederla armeggiare frettolosamente con la porta dell’ufficio visite ci ridona la speranza.

La signora che si rivela effettivamente essere la guida si scusa con noi per il ritardo, purtroppo problemi famigliari le avevano impedito di essere presente in ufficio all’orario previsto, adesso comunque possiamo procedere con la visita se ne abbiamo ancora tempo e voglia.

Durante la visita (effettuata con la guida in “esclusiva” dato che siamo gli unici visitatori!) che si rivela decisamente interessante la capace e professionale guida ci illustra amabilmente il castello e gli eventi storici che ne hanno caratterizzato la lunga esistenza, eventi “terminati” con la acquisizione da parte del comune nell’immediato dopoguerra ed il conseguente restauro che ha permesso la ottima conservazione del castello e di parte dei suoi caratterizzanti affreschi un tempo presenti su ogni muro.

Il castello che stiamo piacevolmente visitando, fu edificato a partire dal 1335 per volere di Bernabò Visconti in questa zona all’epoca ricca di boschi e selvaggina, più volte rimaneggiato anche e soprattutto per problemi di stabilità oltre che strutturali ( la velocità di costruzione ed i materiali reperiti in zona non consentirono la realizzazione di un maniero solido); attraverserà i secoli passando sotto varie dominazioni

Con la caduta dei Visconti e la salita la potere degli Sforza anche il castello di Pandino passa di mano, in questo periodo soprattutto con Ludovico il Moro vengono incrementate le caratteristiche difensive data la pressione militare della vicina Repubblica di Venezia.

Successivamente passerà di mano in mano fino alla famiglia d’Adda ultima a possedere il castello prima del comune che lo acquista nel 1947.

Occorrerà comunque attendere gli anni ’70 del 900 per vedere iniziate le opere di restauro che porteranno all’ attuale stato del castello  


La visita al castello si rivela dunque inaspettatamente interessante, troppo spesso ci siamo trovati di fronte a situazioni di degrado e abbandono o di interni completamente spogli nonostante i presupposti indotti dall'imponenza delle mura, complice la simpatia e la competenza delle amabile guida completamente dedicata a noi ci godiamo l'osservazione delle pareti meravigliosamente affrescate sulle quali si ripetono gli stemmi nobiliari di alcune delle famiglie che hanno posseduto il castello

La Rocca di Soncino

Terminata la visita decidiamo di proseguire, nonostante il deciso peggiorare delle condizioni meteo, il nostro viaggio verso il vicino castello di Soncino, alla fredda e grigia giornata si aggiunge una fastidiosa e gelida pioggerellina che non incoraggia in nessun modo 

Ma la visita all’antico maniero non si rivela difficoltosa soltanto per le condizioni meteo ma anche per la chiusura dello stesso, la visita è infatti possibile soltanto a partire da metà pomeriggio; approfittiamo del momento per visitare parte della città e dell’esterno del castello e della cinta muraria.

Il freddo pungente e la pioggia che continua incessantemente a cadere ci spingono a prendere una decisione, visiteremo il castello e la città in un altro momento e in condizioni migliori adesso preferiamo concentrarci in altre piacevoli attività, l’ora di pranzo e quasi ormai passata e i morsi della fame si fanno incessantemente sentire

Purtroppo però la ricerca di un luogo che possa soddisfare le nostre esigenze si rivela infruttuosa buona parte dei ristoranti interpellati non hanno disponibilità di posti, o addirittura sono chiusi per ferie,l’orario sempre più avanzato nel pomeriggio non aiuta assolutamente la nostra ricerca.

Preso atto dell’impossibilità di soddisfare in maniera adeguata le nostre voglie gastronomiche decidiamo infine di concentrarsi sulla cena, trascorreremo l’ultima parte del pomeriggio in luoghi più caldi per poi concedersi finalmente la meritata soddisfazione culinaria.

Condizione che alla fine riusciremo a soddisfare in un agriturismo nei pressi di Bergamo concludendo una comunque soddisfacente giornata con una degustazione di prodotti tipici di ottima qualità e di elevata quantità senza nemmeno prendersi il disturbo di dover scegliere dal menu.

 

Agriturismo Cascina Oglio - Sarnico (BG)

Pranzo tipico a menu e prezzo fisso di ottima qualità a prezzi economici e quantità elevata, cosa chiedere di più...


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