Siamo nel Parco dell’Altolina, in Umbria, a breve distanza dalla città di Foligno; non lontano dal borgo di Rasiglia, noto anche come il "la Venezia dell’Umbria" per i pittoreschi canali che la attraversano.
Borgo che avrebbe dovuto essere la prima tappa della odierna escursione ma l’eccessiva presenza turistica riscontrata ci ha fatto tirare dritto fino alle cascate; le tappe successive saranno la sconosciuta Foligno (con sorpresa) e la bellissima Spello.
Le cascate del Menotre si formano lungo il corso del fiume omonimo che scorre attraverso una valle incastonata tra colline e boschi in una zona ricca di vegetazione, con sentieri che si snodano tra alberi, rocce e piccole radure, rendendola ideale per escursioni a piedi e passeggiate nella natura.
VIDEO, MAPPA E GPX DELL'ITINERARIO A FINE PAGINA
Le cascate del Menotre
Non particolarmente imponenti in altezza, si distinguono per la loro bellezza e il fascino del contesto naturale che le circonda, l'acqua che scende a terrazze, crea suggestivi giochi di luce e riflessi, tentazioni irresistibili per visitatori e fotografi in cerca di angoli magici.
Il Parco dell’Altolina offre diversi percorsi escursionistici, l’escursione classica (quella che abbiamo intrapreso e che trovate nella mappa) parte dalla località Pale e attraversa il bosco fino alle cascate, ma esistono anche altre attrattive in zona come, per esempio il Monastero di Santa Maria Giacobbe, un eremo scavato nella roccia, raggiungibile attraverso un sentiero panoramico, che purtroppo oggi non abbiamo raggiunto.
Nonostante l’apparente facilità del sentiero consigliamo comunque l’utilizzo di scarpe da trekking, dato che in alcuni periodi dell’anno alcuni tratti del percorso possono risultare scivolosi, come per esempio in autunno quando il flusso d’acqua risulta più importante e la natura regala meravigliosi colori.
Lasciata alle nostre spalle la bellissima manifestazione naturale ci dirigiamo verso la nostra prossima tappa, quella principale del nostro viaggio, mai visitata prima; una città che ci ha visti passare numerose volte, soprattutto quando ci dirigevamo verso Norcia e i meravigliosi Monti Sibillini, teatro di infinite escursioni, ma che non avevamo mai degnato di uno sguardo.
Oggi è arrivato finalmente il momento di riparare questo inaccettabile torto
Foligno
Siamo nel cuore dell’Umbria, pronti a vistare una città ricca di storia, arte e tradizioni che vanta numerosi appellativi come il "Centro del Mondo", grazie alla posizione geografica che le ha permesso di essere un nodo importante per il commercio tra nord e sud della penisola, e alla forma ovale cinta da mura, che ricorda quella di un ombelico; si racconta che qui vi fosse un bar centrale, con al centro un biliardo sul quale c’era un birillo, ovviamente al centro, e questo era il centro del mondo.
Il bar non c’è più ma Lu centru de lu munnu è rimasto qui, a Foligno;
ma la città è conosciuta anche come la “Rosa dell’Umbria” grazie ai colli che, come petali la circondano, sui quali si ergono borghi meravigliosi come Assisi o Spello.
Storicamente la fondazione della città si riconduce al X secolo a.C. per mano degli Umbri Fulginates, diverrà poi un importante insediamento Romano chiamato Fulginium sulla via Flaminia che collegava Roma a Rimini.
Foligno: Piazza della Repubblica
In epoca medievale, anche se direttamente coinvolta nella guerra tra Guelfi e Ghibellini, si affermerà come una delle città più ricche dell’Umbria, governata da potenti famiglie come quella dei Trinci che lasceranno un segno indelebile nella storia e nell'architettura della città, periodo questo che vide un grande sviluppo economico grazie alle manifatture per la lavorazione della carta, del legno della ceramica e dei metalli, oltre quello dei filati e della canapa, per al quale diverrà fornitore ufficiale dello Stato Pontificio. (serviva per le corde delle campane, non per altro…)
La fine del medioevo e l’avvento del Rinascimento la videro passare sotto il pesante giogo dello Stato della Chiesa; il dominio pontificio su Foligno terminerà solamente nel 1861 con l’annessione al Regno d’Italia.
Molti gli importanti eventi storici che hanno visto la città umbra protagonista, come la stampa della prima edizione della Divina Commedia di Dante Alighieri nel 1472, a opera di Johann Neumeister e Evangelista Angelini, e il cammino evangelico di San Francesco che iniziò qui nel 1206, con la vendita delle stoffe e il cavallo per riparare la chiesetta di San Damiano.
Foligno: Palazzo Trinci
Foligno è annualmente teatro di numerose manifestazioni artistiche, storiche e gastronomiche sulle quali svetta per importanza la Giostra della Quintana,l'evento più famoso della città; rievocazione storica che si tiene a giugno (edizione della Sfida) e a settembre (edizione della Rivincita) durante la quale si sfidano cavalieri in costume medievale in rappresentanza dei 10 rioni cittadini.
Impossibile non citare la parte enogastronomica che vede protagonista il tartufo, le norcinerie, le lenticchie di Castelluccio, la porchetta, e la rocciata (una specie di strudel); prelibatezze condite con olio extravergine di oliva DOP e accompagnate da pregiati vini locali prodotti sulle circostanti colline come il Sagrantino di Montefalco.
Foligno: Calamita Cosmica
Ultima tappa a sorpresa (per Lady Hawke) all’interno della chiesa sconsacrata nella della Santissima Trinità in Annunziata riconvertita a polo museale, qui è ospitata dal 2011 dopo un lungo pellegrinaggio europeo che l’ha vista protagonista a Grenoble, Napoli, Ancona, Milano, Parigi, Roma, e temporaneamente al Forte Belvedere di Firenze nel 2017, una importante (ed imponente) quanto suggestiva opera d’arte.
La Calamita Cosmica, affascinante ed iconica opera realizzata dall’artista italiano Gino De Dominicis a partire dal 1988, è un’enorme scultura di un scheletro umanoide lungo circa 24 metri, anatomicamente preciso, con un caratteristico naso (becco?) allungato che richiama un estetica mitologica e surreale.
La figura è sdraiata a terra, con un bastone dorato appoggiato al dito di una mano, simbolo enigmatico e potente, che sembra evocare un collegamento misterioso tra l’uomo e il cosmo.
La scelta di esporre l’opera in un luogo religioso ha amplificato il suo significato: il rapporto tra vita, morte e trascendenza, che la scultura rappresenta, si intreccia con la sacralità e il senso di spiritualità del luogo; a Foligno, la Calamita Cosmica è diventata un’attrazione per appassionati d’arte, turisti e curiosi, stimolando riflessioni sul significato dell’esistenza e il rapporto tra uomo e infinito.
“IL PROFONDO COLLEGAMENTO TRA TERRA E CIELO PERVADE L’ESIGENZA CREATIVA DI QUESTA MAESTOSA SCULTURA; L’ASTA D’ORO IN BILICO SULLA PUNTA E CHE APPOGGIA SUL DITO MEDIO DELLA MANO DESTRA RIMANDA INFATTI A STELLE LONTANE E COME CALAMITA NE ATTRAE LE ENERGIE DALL’ALTO VERSO IL BASSO.”
Italo Tomassoni
Spello
Edificata ai piedi del Monte Subasio, vicino ad Assisi e Perugia, e a pochi chilometri da Foligno, è un gioiello medievale nel cuore dell'Umbria che raggiungiamo nel tardo pomeriggio autunnale, quando manca poco al tramonto e alla accensione delle luci che rendereanno ancor più suggestiva l'antica città ed i suoi tranquilli (oggi) vicoli.
Come Foligno fondata dal popolo degli Umbri, diviene importante città Romana con il nome di Colonia Julia Hispellum sotto il regno di Augusto sia dal punto di vista strategico che culturale, come testimoniano i numerosi resti archeologici ancora oggi visibili come parte della cinta muraria, poi inglobata in quella medievale, nella quale si aprono le tre antiche porte: Porta Consolare del I sec. a.C., la Porta Urbica e la suggestiva Porta di Venere con le due torri di Properzio a pianta dodecagonale, simbolo della città.
Spello: Porta Consolare
Dopo un travagliato periodo conseguente alla caduta dell’impero romano, il passaggio dei barbari la ridusse ad insignificante borgata, divenne parte del Ducato di Spoleto in epoca Longobarda e libero comune nel XII secolo; ma sarà il periodo rinascimentale a decretare la definitiva rinascita di Spello, soprattutto dal punto di vista artistico, arricchita da capolavori realizzati da artisti come il Pinturicchio e il Perugino.
Dal controllo pontificio iniziato nel 1583 si libererà solo nel 1861 diventando parte del Regno d’Italia
Collegiata di santa Maria Maggiore e chiesa di sant'Andrea
Oltre alla bellissima atmosfera medievale che si respira passeggiando per i vicoli di Spello, sono numerose le meraviglie artistiche e architettoniche che impongono sicuramente una visita (che purtroppo non faremo oggi, data l’ora), come per esempio la chiesa di Santa Maria Maggiore del XII secolo, con all'interno la splendida cappella Baglioni decorata con affreschi del Pinturicchio e impreziosita da un pavimento in maiolica di Deruta, e dipinti del Perugino.
Opere del Pinturicchio sono custodite anche all’interno della duecentesca chiesa di sant’Andrea, situata poco lontano dalla centrale Piazza della Repubblica dove si ammirano il palazzo Comunale, sede della Biblioteca e dell'Archivio storico, e il palazzo Baglioni rinascimentale residenza nobiliare costruita sopra i resti della trecentesca rocca Albornoziana
Scrivi commento