
Il Lago Trasimeno, gioiello naturalistico dell'Umbria, nonchè il quarto lago più grande d'Italia è una meta imperdibile per gli amanti della natura, della storia e del turismo lento; soprattutto nei periodi meno intensi turisticamente parlando e meno caldi dal punto di vista climatico, come per esempio, in questa velata giornata di metà inverno.
Adornato da borghi pittoreschi, spiagge tranquille e un ecosistema ricco di flora e fauna è certamente una meta ideale per chi cerca relax e attrattive di vario genere; borghi protetti da torri e castelli soddisfano la voglia di storia e architettura, mentre il Parco Regionale del Lago Trasimeno che protegge un ecosistema unico, , offre la possibilità agli amanti della natura di osservare specie rare di uccelli acquatici nascosti da una vegetazione rigogliosa.
VIDEO, MAPPA E GPX DELL'ESCURSIONE A FINE PAGINA
Innumerevoli infine le possibilità di esplorazione sui vicini sentieri trekking o magari in sella ad una bici lungo la ciclabile che costeggia tutto il lago.
Da non perdere, oltre ai borghi rinomati come come Castiglione del Lago e la bellissima Rocca del Leone, Passignano sul Trasimeno e Tuoro sul Trasimeno, le tre isole che decorano le acque del lago: Isola Polvese, Isola Maggiore (l'unica che ad oggi abbiamo visitato) e Isola Minore. Per la cronaca l'isola Maggiore lo è solo nei confronti della vicina isola Minore, l'isola più grande infatti è quella di Polvese.
Una citazione la merita sicuramente uno dei più importanti eventi storici che hanno visto il Trasimeno protagonista: esso è noto per essere stato teatro della Battaglia del Trasimeno (217 a.C.), uno degli scontri più famosi tra Romani e Cartaginesi durante la Seconda Guerra Punica, che vide Annibale, uno dei più grandi condottieri dell’antichità, al comando delle forze Cartaginesi, sbaragliare l’esercito Romano guidato dal console Gaio Flaminio Nepote.
E non possiamo infine non citare la cucina locale, trionfo di sapori semplici e genuini a base di pesce di lago, con piatti come Il Tegamaccio del Lago Trasimeno (gustosa zuppa di pesce) e i vini DOC dei Colli del Trasimeno
Passignano sul Lago (PG)

Uno dei borghi più affascinanti e suggestivi tra quelli che si affacciano sul Lago Trasimeno ha origini antichissime risalenti all'epoca etrusca e romana; Il suo nome deriva probabilmente da Passinianus, un possidente terriero romano, ma molto più probabilmente si riconduce alla posizione di passaggio quasi esclusivo tra Umbria e Toscana che lo fece appellare come “Passus Jani”, ovvero Passo di Giano, in nome del dio Romano bifronte del Passaggio.
Il periodo di massimo splendore lo abbiamo durante il Medioevo, quando divenne un importante avamposto strategico, la rocca risalente al XI secolo (il borgo più antico dovrebbe invece essere stato edificato a partire dal V secolo) inizialmente contesa tra Firenze e Perugia diverrà in seguito oggetto di disputa tra Il neonato Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa.
A partire dal XVIII secolo la rocca venne in parte demolita e il materiale derivante dalla demolizione utilizzato per innalzare il borgo e proteggerlo dalle continue esondazioni delle acque del lago.
I bombardamenti subiti durante la II Guerra Mondiale hanno dato il colpo di grazia a quanto restava della possente rocca; il restauro dei ruderi porterà alla apertura della Rocca nel 2008, con la possibilità di godere di una vista mozzafiato sul panorama del Trasimeno dai 32 metri della torre e di ammirare il piccolo Museo delle Barche dove sono esposte imbarcazioni tradizionali, alcune risalenti al XIII secolo.
La Rocca di Passignano è gestita dalla Pro Loco di Passignano in convenzione con il Comune ed è aperta al pubblico dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:30, tutti i giorni tranne il lunedì.
Ma non fatevi ingannare, quello che oggi è un tranquillo borgo che si lascia cullare dalle acque dal lago, nella bella stagione si anima offrendo vari motivi di svago; grazie alla offerta enogastronomica, ai numerosi locali, e al piacevole contesto Passignano sul Lago è un punto di riferimento per la movida estiva e notturna e per sfoggiare l'utimo acquisto firmato.
Ah, segnatevi anche questi due imperdibili eventi:
La leggenda del Lago Trasimeno

La leggenda della ninfa Agilla e del principe Trasimeno rappresenta un racconto profondamente radicato nella tradizione umbra, un mito romantico e suggestivo che si svolge sulle rive e nelle acque del Lago Trasimeno, al quale, secondo la narrazione popolare, ha addirittura donato il nome.
Protagonisti di questa vicenda sono Agilla, una ninfa dalle sembianze eteree e misteriose, custode delle acque del lago, e Trasimeno, giovane principe di straordinaria bellezza, figlio di Tirreno, il leggendario re etrusco che guidò il suo popolo dalle lontane terre della Lidia fino alle verdi colline dell’Italia centrale.
Si narra che Trasimeno, durante un viaggio attraverso il territorio umbro, giunse sulle sponde del lago e, attratto dalla sua placida bellezza e spinto dal caldo torrido di quel giorno, decise di immergersi nelle sue acque cristalline.
Fu in quel momento che Agilla, affacciandosi dalle profondità del lago, lo vide e rimase immediatamente incantata dalla sua avvenenza, con un canto melodioso e irresistibile, la ninfa attirò il principe verso il centro del lago, sull’isola Polvese, un luogo magico e isolato dove i due ebbero modo di incontrarsi, conoscersi e, ben presto, innamorarsi perdutamente.
Trasimeno, conquistato dal fascino e dalla grazia di Agilla, le chiese la mano, ma il loro amore non poté subito essere coronato dalle nozze, Il principe dovette infatti affrontare l’opposizione iniziale di suo padre, il re Tirreno.
Dopo lunghe insistenze e grazie alla forza del loro sentimento, Trasimeno riuscì a ottenere la benedizione paterna, e i due innamorati poterono finalmente unirsi in matrimonio, ma la loro felicità fu breve e sfuggente, come un’onda che si infrange sulla riva: il giorno dopo le nozze, Trasimeno scomparve misteriosamente nelle acque del lago, lasciando Agilla in un dolore straziante.
La ninfa, disperata, trascorse giorni e notti a cercare il suo amato, percorrendo ogni angolo del lago, scrutando le sue profondità, le sue rive e la sua superficie, nella vana speranza di ritrovarlo, la fatica e il dolore, però, furono troppo grandi da sopportare, e Agilla, stremata, si lasciò morire, unendosi per sempre alle acque che aveva tanto amato e custodito.
Da quel momento, secondo la leggenda, il lago divenne il custode del loro amore eterno e infelice: si dice che, quando il vento accarezza le sue acque e sussurra tra i rami degli alberi che lo circondano, si possa udire un lamento straziante, il pianto di Agilla, ancora inconsolabile per la perdita del suo amato.
E quando le onde si agitano, solcate dal passaggio di qualche barca, si racconta che sia ancora la ninfa a muoverle, nella speranza che Trasimeno si trovi su quella stessa imbarcazione, pronto a tornare da lei.
Monte del Lago (PG)
Monte del Lago è la seconda tappa del nostro viaggio sulle sponde del Lago Trasimeno, suggestivo borgo medievale, arroccato su una collina che offre una vista panoramica mozzafiato sul lago e sulle campagne circostanti.

Le origini di Monte del Lago risalgono al X secolo, quando, con il nome di Mons Fontegianus era parte dei possedimenti della Pieve di san Giovenale; la fortificazione risale invece all’inizio del XIV secolo, quando la minaccia di invasione da parte di Enrico VII, imperatore del Sacro Romano Impero sceso in Italia per riaaffermare il suo potere, spinse Perugia alleata Guelfa di Firenze, Lucca e Siena (eh si, la Siena Ghibellina con l’insediamento del Governo dei Nove del 1287 diviene progressivamente Guelfa) a costruire la cinta muraria potenziando le difese, rafforzamento che coinvolse anche la Rocca dell’Isola Polvese, la Rocca del Leone a Castiglione del Lago, il vicino Castello di Zocco e il Castello dei Cavalieri di Malta di Magione.
Durante il Rinascimento, sotto il controllo Pontificio, Monte del Lago visse un periodo di relativo benessere, grazie alla sua vicinanza a centri importanti come Perugia, alla sua posizione strategica che permetteva il controllo del lago, alla florida attività della pesca, e alla presenza di famiglie nobili che vi costruirono residenze signorili.
Da non perdere durante la visita, porta Trasimena punto di accesso alle mura medievali e inizio del percorso panoramico, la trecentesca Chiesa di sant’Andrea e l’ottocentesca Villa Schnabl che ospitò Giacomo Puccini.
Castello di Zocco (PG)
Poco lontano da Monte del Lago, su di una bassa collina , affacciano sul Lago Trasimeno i ruderi di un antico castello, purtroppo ad oggi non visitabile, il cui richiamo è (ovviamente) irresistibile per noi.

Le sue origini risalgono al 1274, quando fu costruito accanto a un convento francescano, il nome "Zocco" potrebbe derivare dalla forma a "zoccolo" (dal latino soccus), dalla forma di uno zoccolo di cavallo, o dal termine Zoccus (tronco).
Nel XIV secolo, era una villa priva di difese, esposta alle scorrerie delle compagnie di ventura per questo motivo nel 1403, la comunità fu esentata dalle tasse in cambio del rafforzamento delle difese, completate prima del 1438, quando Zocco divenne un Castrum.
Nel 1479, il castello subì un assedio da parte dei fiorentini durante le guerre seguite alla Congiura dei Pazzi, (tentativo fallito di uccidere Lorenzo il Magnifico, ma che vide la morte del fratello Giuliano, e porre fine alla dinastia e al domino dei Medici a Firenze,) senza cedere.
Nel 1486, fu costruito un pozzo per la guarnigione, e il castello divenne uno dei più imponenti insediamenti militari della zona, con sette torri (oggi ne restano cinque), tre porte e una cinta muraria, come già letto nella descrizione storica di Monte del Lago, faceva parte di una linea difensiva Perugina lungo il Trasimeno, insieme ad altri fortilizi.
Dal XVI secolo, iniziò un lento declino, aggravato dall’innalzamento delle acque del lago, che portò il castello quasi sulle rive; un piccolo porto e una comunità di pescatori si svilupparono temporaneamente, ma col tempo diminuirono.
Nel Novecento, il castello, ormai in rovina, fu usato come cava di pietra per costruzioni locali, oggi, di proprietà privata, è in stato di rudere, restano due case coloniche, un frantoio e la chiesa di San Macario, di origini antichissime, con iscrizioni e dipinti risalenti al XIII secolo.
San SAvino (PG)
Nuova tappa, l'ultima della giornata, nel piccolo borgo di San Savino che osserva dall’alto le placide acque del lago Trasimeno, oggi in sofferenza a causa di un prolungato periodo di siccità che vede le acque dal lago ad un livello troppo basso da ormai quasi due anni e per il quale non si vede la fine.

Il borgo di San Savino, rappresenta un affascinante esempio di insediamento medievale che ha saputo conservare nel tempo il suo carattere autentico e suggestivo.
Le sue origini risalgono probabilmente al periodo medievale, quando furono erette le prime fortificazioni a difesa del territorio,di cui si ha notizia partire dal 1180; terra di contesa prima tra Perugia e Cortona successivamente tra Perugia e Firenze e infine tra Il Granducato di Toscana e lo Sato della Chiesa vive secoli di guerre e passaggi di eserciti che contribuiranno al suo svuotamento.
Alla fine solo i monaci del convento resteranno ad animare il borgo.
Nel 1462 viene realizzato nei pressi del borgo, su mandato di Braccio da Montone, signore di Perugia, un emissario artificiale del Lago con l’intento di regolarne le acque, troppo spesso oltre il livello di guardia e contemporaneamente risolvere il problema dell’impaludamento della vicina Val di Chiana.
Sarà il periodo rinascimentale, sotto il dominio Pontificio, a vedere la rinascita del borgo di San Savino, grazie anche alla attività della pesca; importante per tutti i borghi che sia affacciavano sul lago Trasimeno.
Il rosso imprevisto, ed improvviso, che incendia il tramonto si spegne dolcemente sui profili collinari, è tempo di intraprendere il viaggio di ritorno; costeggiamo il lago ancora in prossimità di Castiglion del Lago prima di abbandonarlo defintivamente, si accendono intanto le luci dei borghi che suggestive si riflettono sulle acque del lago Trasimeno, rendendo atmosfera ancora più magica.
E chissà se, magari stasera, la Ninfa ritroverà il suo amore da tempo disperso.
Video, mappa e GPX dell'itinerario
ATTENZIONE: Mappa e GPX contemplano il giro completo del Lago Trasimeno, aggiungendo nuove mete a quanto visto nel report e nel video.
Scrivi commento