La Villa Romana del Casale, situata nei pressi di Piazza Armerina (EN), in Sicilia, è una residenza romana straordinaria che risale al IV secolo d.C.; celebre per i suoi magnifici mosaici, considerati tra i migliori esempi dell'arte romana tardo-antica, dal 1997 è patrimonio dell'umanità UNESCO.
3500 metri quadrati di superficie divisi in 48 ambienti, i pavimenti dei quali sono tutti ricoperti da splendidi mosaici in perfetto stato di conservazione, così come buona parte degli ambienti stessi; scene di caccia, giochi, eroi e divinità, oltre alla vita quotidiana, per una straordinaria testimonianza della vita e della civiltà Romana.
Abitata fino in epoca Arabo/Normanna (XII sec.) verrà abbandonata a causa della instabilità geologica della zona; alluvioni e frane che, paradossalmente, saranno il principale motivo della “salvezza” della Villa del Casale, una copertura che ha permesso la conservazione degli ambienti nei secoli a venire.
Passeranno 500 anni prima che, nel XVII secolo, vengano rinvenute le strutture murarie da parte di alcuni contadini intenti alla coltivazione del suolo; la voce dell’importante ritrovamento si sparse velocemente e nei decenni successivi furono notevoli i danni dovuti alla asportazione illecita di oggetti e, addirittura, parti di mosaici, come nel caso di una importante famiglia della zona che fece pavimentare il salone del proprio palazzo con le tessere asportate dalla Villa Romana.
Gli scavi si intensificano a partire dal XIX secolo, per diventare concreti ed ufficiali, con relativa protezione del sito, ad iniziare dal 1955, grazie all’impegno della Soprintendenza di Siracusa e del comune di Piazza Armerina e al patrocinio della Cassa del mezzogiorno e della Regione Sicilia
A partire dal 2007 è stato effettuato un profondo restauro, protrattosi fino al 2012, per riportare all’originario splendore i mosaici danneggiati dal tempo, dalla incuria, dagli atti vandalici (il 29 settembre del 1995, furono sfregiati con della vernice i più rappresentativi mosaici della villa: le 10 Ragazze in Bikini, le Fatiche di Ercole e i mosaici dell'Ambulacro della Grande Caccia) e dalle coperture in vetro e in acciaio inizialmente messe a loro protezione.
Ambulacro della Grande caccia
Un lungo corridoio di 5 metri di larghezza e 65 di lunghezza delimita uno dei mosaici più conosciuti, grazie alla sua spettacolarità ma anche e soprattutto grazie ai numerosi animali raffigurati che rappresentano la fauna delle terre allora conosciute; allegoria che tende a evidenziare il potere dell’imperatore ed dell’impero Romano sull’uomo e sull’animale.
Da sottolineare come il titolo del mosaico possa risultare contradditorio, dato che non vi è rappresentata la caccia nella normale concezione del termine, ma bensì una cattura delle selvagge fiere.
Nello stesso infinito mosaico vengono raffigurate anche le tecniche di cattura e di trasporto degli animali dalle zone più remote dell’Impero
Sala delle Palestrite - le ragazze in bikini
Importante mosaico, non solo per la fattura e la conservazione, ma anche e soprattutto per il soggetto rappresentato; le scene di gare atletiche tra sole donne in abbigliamento sportivo, tipico dell’epoca, molto assomigliante ad un bikini, dimostrano come al tempo l’attività sportiva venisse praticata anche dalle donne, donando alla rappresentazione un'atmosfera quasi “moderna”.
E il pensiero non può che andare ai secoli bui che si stavano preparando dove la figura femminile sarebbe stata di ben altro rilievo, purtroppo.
Sala degli amanti - Eros e Psiche
La stanza con la centro la scena dei due amanti intenti a baciarsi, l’immagine probabilmente più famosa della Villa insieme alle Ragazze in Bikini, viene riconosciuta come quella del “dominus”, ovvero il Signore e padrone della Villa, nonché di tutti quelli che ci lavoravano.
Piazza Armerina
Con temperature sempre più inclementi, nonostante il temporaneo refrigerio offerto da un paio di ottime granite ai Gelsi dell'Etna, riprendiamo il nostro viaggio dirigendoci verso la costa Siracusana e la nostra prossima base: Marina di Avola
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Video, mappa e GPX dell'itinerario
Mappa e GPX contengono l'itinerario relativo al giorno di trasferimento da Castellammare a Avola; con tappe ad Agrigento e visita alla Valle dei Templi e a Piazza Armerina con la visita alla Villa del Casale
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