Dopo l'esperienza in off road della Junior Moto School" e delle prime lezioni teoriche e pratiche sulle brevi distanze, (dove si lavora sulla impostazione di guida e sulla dinamica del mezzo a due ruote ma anche e sopratutto sulla sicurezza attiva , evidenziando quelle che sono le situazioni critiche da riconoscere e da affrontare) arriva il momento di spiccare il primo piccolo volo, o la prima nuotata seguendo "mamma anatra", in quella che di fatto è la prima vera uscita di Lady Hawke in sella alla sua Arya.
l'itinerario stabilito in linea di massima cerca di evitare il più possibile il traffico cittadino, anche se questo in una zona come quella Milanese risulta davvero complicato senza affrontare lunghi trasferimenti, ed è così che in questa luminosa e calda domenica di giugno ci dirigiamo verso Imbersago ed il celebre "Traghetto di Leonardo".
Il Traghetto di leonardo
Questo traghetto a mano, che viene attribuito al genio Leonardesco, collega la sponda della provincia di Lecco a quella di Bergamo del fiume Adda.
Non esiste la matematica certezza che Leonardo sia l'inventore di questo mezzo, i disegni conservati nel Codice Windsor che rappresentano quel tipo di traghetto sono posteriori alla sua invenzione, a quei tempi già in uso comune sul fiume.
Sappiamo comunque che lavorò in quelle zone al servizio di Ludovico il Moro, Signore di Milano.
Data la fama del Genio Toscano si preferisce comunque attribuire a lui il merito e generare così maggiore attenzione turistica.
Lasciata Imbersago alle nostre spalle, ci dirigiamo verso le sponde di Lecco del Lago di Como; il traffico si mantiene su livelli sopportabili ma la strada offre pochi spunti divertenti alla guida; oltretutto ci stiamo progressivamente allontanando da casa e il timore che la stanchezza possa poi prendere il sopravvento sulla voglia di guidare diventa sempre più tangibile.
Nelle situazioni in cui si devono gestire in modo adeguato le risorse fisiche e psicologiche del neofita, conviene ipotizzare un itinerario circolare che permetta di percorrere strade sempre diverse senza allontanarsi troppo dal punto di partenza, questo psicologicamente serve anche a ridurre la pressione dato che non dovrà essere presa la decisione di tornare indietro perché, di fatto, lo stiamo già facendo!
Ovviamente l'itinerario dovrà essere concepito in funzione delle capacità del motociclista e in misura ridotta rispetto a quelle che sono le aspettative; dato che tenderemo a sovrastimarle basandoci su sensazioni non direttamente riconducibili a noi.
Passo Valcava 1340 mt
Ed è per tutto quanto sopra esposto che nei pressi di Calolziocorte deviamo verso il Passo Valcava che ci permetterà di raggiungere la Valle Imagna invertendo la rotta e iniziando il rientro verso casa.
Il percorso ci permetterà finalmente, di affrontare anche un pò di curve per apprezzare di più la guida della moto nelle condizioni a lei più consone.
Quello che però Lady Hawke al momento ignora è lo stato di alcune di quelle curve, dato che la strada del versante Lecchese si arrampica verso il passo grazie a stretti e lentissimi tornanti; la bestia nera dei motociclisti alle prime armi, ma anche di chi non ha mai voluto capire come affrontarli.
E tra i motociclisti cosiddetti "Esperti" ce ne sono parecchi; li riconosci subito, sono quelli che affrontano lo Stelvio come se guidassero un TIR...
Quello che sto facendo potrebbe sembrare avventato ma le situazioni vanno affrontate progressivamente e la corretta percorrenza del tornante rappresenta un punto basilare per la corretta gestione del mezzo alle basse velocità e alla crescita del senso di equilibrio; condizione che si ritrova spesso nella vita di tutti i giorni guidando in città o magari dovendo affrontare inversioni di marcia, cambi di direzione ad angolo acuto che impongono velocità ridotte ed equilibrio.
Abbiamo già provato più volte la curva stretta simulandola in un sicuro piazzale, ma la condizione psicologica è sicuramente diversa quando ti trovi a dover affrontare realmente il tornante senza più la sicurezza della "via di fuga"; Lady scuote la testa alla vista della prima curva ma poi, confortata dalla mia presenza che la precede e verifica le condizioni del traffico si butta dentro (quasi) senza timore l'angolare tracciato.
Memore di quanto teoricamente appreso, segue le mie traiettorie quasi perfettamente, disegnando le curve con poche sbavature e tenendo sempre la sua parte di carreggiata; dovremo lavorare ancora sulla tecnica per rendere il movimento più fluido e velocizzare così la percorrenza della particolare curva, ma il raggiungimento della cima del passo senza graffi sulle carene rappresenta per Lady un importante traguardo; e la soddisfazione che si legge nei suoi occhi brillanti e nel suo sorriso ma anche e soprattutto nell'urlo liberatorio rappresenta per me motivo di grande orgoglio, oggi Lady Hawke e la sua Arya hanno raggiunto insieme il primo passo montano, una giornata che nessuno di noi dimenticherà mai!
Pertus & Valle Imagna
Dopo la guadagnata sosta sul passo e i giusti festeggiamenti a base di birra e panino con salsiccia; riprendiamo il viaggio affrontando la discesa verso la valle Imagna, non prima però di avere raggiunto anche il panoramico Pertus con il suo laghetto e la vista che spazia dal Resegone al lago di Como.
Le curve verso valle risultano più morbide e facilmente percorribili, consentendo a Lady Hawke di divertirsi senza particolari tensioni; la guida della nostra impavida Centauressa denota inequivocabilmente i miglioramenti dovuti alla giornata trascorsa in sella e alle difficoltà abilmente superate.
Scrivi commento