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Ravenna - La città dei Mosaici

Città dei mosaici e di Dante, gioiello di storia e cultura, famosa per i suoi mosaici bizantini riconosciuti patrimonio mondiale dell'Umanità; questo il biglietto da visita di questa straordinaria città dell'Emilia Romagna teatro di una emozionante quanto intensa due giorni di visita; con base in un ottimo hotel a pochi passi dal centro storico.

Una escursione che ci permetterà di ammirare le preziose testimonianze storiche ed artistiche contenute all'interno della città di Ravenna che hanno spinto l'UNESCO a dichiararle patrimonio dell'umanità e di ripercorre un importante periodo storico per la penisola italiana, quello della definitiva caduta dell'Impero Romano d'Occidente, ma anche per l'Europa stessa.


VIDEO, MAPPA E GPX DELL'ITINERARIO A FINE PAGINA


Basilica di san Vitale

Il luogo scelto per la costruzione della basilica, leggenda vuole che fosse quello dove venivano custodite le spoglie di San Vitale; la costruzione iniziata nel 525 sotto il dominio dei Goti terminò dopo quasi 20 anni.

Quello che sicuramente salta all’occhio è la strana architettura di questa basilica, edificata in una zona di ricche domus e nelle immediate vicinanze del Mausoleo di Galla Placidia.

Una meraviglia che viene immediatamente eclissata da quella che si prova non appena entrati al suo interno.

 

Una bellezza straordinaria che vi lasciamo ammirare, in silenzio.


Mausoleo di Galla Placidia

Questo straordinario mausoleo commissionato dall’imperatrice Galla Placidia nel 426, avrebbe dovuto ospitare le regali spoglie dopo la sua morte, ma non fu mai utilizzato in quanto la figlia di Teodosio mori a Roma nel 450 e li fu seppellita.

 

Intensa la magia che le decorazioni del mausoleo, inno alla luce e alla vita eterna, trasmettono al visitatore e che non hanno bisogno di ulteriori commenti, ma solo di essere ammirate; magari in prima persona, e magari (come per fortuna è capitato a noi) senza affollamenti.  


Le vie dei Mosaici


Domus dei Tappeti di Pietra

Quello che venne alla luce durante gli scavi per un parcheggio sotterraneo (complicato scavare in questo paese..) nel 1994 era molto di più di un Palazzo Bizantino di 14 stanze e due corti risalente al VI secolo d.C.

 

Il periodo di utilizzo di questo luogo, come hanno poi scoperto gli archeologi, è molto più ampio, ed inizia con costruzioni databili intorno al I secolo d.C. (con tracce risalenti a molto prima) per arrivare fino ai giorni nostri, attraversando il medioevo


Piazza del Popolo


La tomba di Dante Alighieri

SI conclude qui, il lungo peregrinare da esulo del Guelfo Bianco Dante (eh già il “Ghibellin Fuggiasco” era Guelfo..) convinto da Guido da Polenta al trascorre qui gli ultimi anni della sua vita, e a concludere sul suolo Ravennate la stesura del suo capolavoro.

Alla sua morte la tomba, fatta realizzare dal signore di Ravenna, doveva essere poco più di una cappella; saranno i Veneziani a realizzare la prima modifica e a commissionare il ritratto marmoreo oggi dentro la Tomba.

La disputa per le spoglie del Sommo Poeta tra Firenze e Ravenna spinse i  monaci francescani a farle sparire per ben due secoli; sarà invece costruito nel 1780, per volere del cardinale Gonzaga, il mausoleo che oggi possiamo ammirare e che potrà ospitare le spoglie “miracolosamente” riapparse.

Quando nel 1810 le leggi Napoleoniche imposero ai monaci di lasciare il convento, la cassetta con le ossa scomparve nuovamente per riapparire casualmente nel 1865 durante dei lavori di manutenzione del convento.



Ricollocata all’interno del tempietto, fu di nuovo nascosta sotto un tumulo di terra durante la seconda guerra mondiale, al termine della quale le spoglie di Dante poterono finalmente riposare.

Battistero degli Ariani

L’arianesimo era la religione di re Teodorico e a questa religione era dedicato questo battistero, logico completamento della adiacente Cattedrale degli Ariani.

Riconsacrato al rito Ortodosso nel VI secolo, entrerà poi nei possedimenti della chiesa; venduto ai privati fu salvato dalla acquisizione dello Stato del 1914 che ne curò il restauro.


Le vie cittadine


Battistero Neoniano (o degli Ortodossi)

Jung, uno dei padri della psicanalisi definì i mosaici interni di quello che è uno dei monumenti più antichi della città, una “meravigliosa allucinazione”; edificato all’inizio del V secolo verrà restaurato pochi decenni dopo su mandato del vescovo Neone, durante lo stesso periodo verrà realizzata anche la suggestiva decorazione interna.

L’ottagonale battistero è uno dei meglio conservati tra quelli realizzati nello stesso periodo in tutto il mondo antico, ha attraversato praticamente intatto i secoli che lo separavano da noi.

 

Le interne decorazioni che vi lasciamo ammirare (e che vi auguriamo di poterlo fare dal vivo) riprendono la filosofia del mausoleo di Galla Placidia inneggiando alla luce che vince sull’ombra.

 

Una curiosità: la scena che rappresenta il battesimo del Salvatore da parte di San Giovanni Battista visibile al centro della cupola costituisce la più antica rappresentazione a mosaico della stessa scena mai ritrovata.

 


Museo Arcivescovile


La visita al museo arcivescovile, ospitato nell’omonimo palazzo risalente nella parte originale al V secolo edificato a fianco del Battistero Neoniano è, al pari delle altre, imperdibile durante una prima visita approfondita alla città di Ravenna.

Al suo interno sono custodite numerose opere d’arte e reperti storici di indiscutibile bellezza e inestimabile valore storico che vanno dal II secolo con i resti dell’Acquedotto Traiano fino al XIX secolo con le opere pittoriche custodite all’interno della piccola pinacoteca, passando per il VI e il XII secolo. Ovviamente non possiamo non citare la perla più splendente visibile all’interno dell’edificio La Cappella Arcivescovile o di Sant’Andrea

Cappella Arcivescovile o di sant'Andrea

 

 

Unico monumento ortodosso realizzato durante il dominio di Teodorico nel V secolo, serviva come oratorio privato dei vescovi cattolici; dichiaratamente anti-ariano (la religione praticata da Teodorico) con la sua glorificazione del Salvatore in vesti di guerriero con la croce sulla spalla e le immagini dei martiri e degli apostoli, verrà dedicato a Sant’Andrea con l’arrivo delle sue reliquie dopo la conquista Bizantina della città nel VI secolo.


Basilica di sant'Apollinare Nuovo


Risale al V secolo la basilica inizialmente dedicata al culto Ariano e che Teodorico volle vicino al suo palazzo e che a partire dal VI secolo, con la conquista bizantina, fu invece dedicata al culto ortodosso.

Il nome “Nuovo” della basilica è contemporaneo al trasferimento delle reliquie di Sant’Apollinare dalla basilica di sant’Apollinare in Classe.

La meravigliosa serie di mosaici è riconosciuta come una delle più celebri al mondo; le scene raffigurate risalenti al periodo di Teodorico rappresentano non solo il più grande ciclo del Nuovo Testamento ma anche il più antico sopravvissuto fino ai giorni nostri.

 

Un capolavoro dal valore immenso che consente di ammirare l’evoluzione del mosaico dal periodo di Teodorico a quello Bizantino

Palazzo di Teodosio

Quello che viene riconosciuto come il Palazzo di Teodorico quasi sicuramente non lo è, sappiamo per certo che il palazzo fu edificato nei pressi della basilica di Sant’Apollinare Nuovo ed è per questo che l’associazione con questi resti risulta scontata; ma nella realtà si tratta molto probabilmente di un antico corpo di guardia utilizzato per la sorveglianza del palazzo imperiale.

Palazzo Imperiale del quale non resta traccia, se non nella rappresentazione presente nella navata centrale della adiacente Basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

Teoricamente sarebbe visitabile in quel che resta dei suoi interni, ma oggi il cancello di accesso risulta tristemente invalicabile nonostante gli avvisi affissi dicano tutto il contrario…

 

Rocca Brancaleone

Preso il controllo di Ravenna nel 1441 la Serenissima commissionò la costruzione di questa fortezza difensiva nel 1447 grazie ai finanziamenti dell’allora Doge di Venezia.

Espugnata dalla truppe papali nel 1509 verrà riconquistata dalla colazione Francese/Ferrarese in concomitanza della battaglia di Ravenna del 1512 e in seguito alla riconversione della Lega di Cambrai (Francesi, Papato, Spagnoli, Sacro Romano Impero, e parecchi altri contro Venezia e i suoi possedimenti) in Lega Santa (Spagna, Venezia e Papato contro la Francia), come cambiava velocemente il vento in questa penisola…

Persa l’importanza militare fu proprietà privata di alcune importanti famiglie prima di diventare patrocinio del comune di Ravenna nel 1965 e grande parco pubblico cittadino.


Mausoleo di Teodorico

La sepoltura di Teodorico, imponente struttura senza eguali nel patrimonio architettonico, unisce influenze orientali alle arti costruttive romane, ponendosi come punto di incontro tra gli antichi Romani e Goti invasori

Perplessi ancora oggi gli studiosi, sul come sia stato possibile trasportare e posare un peso di circa 290 tonnellate come quello della monolitica cupola; intervento che di certo ha causato notevoli problemi come testimonia la crepa presente sulla stessa cupola.

Crepa che la leggenda vuole invece causata da un fulmine che uccise Teodorico punendolo per i propri delitti.

Le spoglie del re dei Goti e sovrano del Regno di Italia (uno dei tanti Regni d'Italia della storia) furono disperse durante il dominio Bizantino quando il mausoleo fu convertito in oratorio ortodosso.

Non c’è pace per i morti a Ravenna….


Giunge al termine il nostro estasiato incedere per le le vie di Ravenna; resta un'ultima tappa prima di intraprendere il viaggio di rientro verso casa, una meta che dovremo raggiungere guidando il nostro mezzo dato che dista circa 6 chilometri dal Mausoleo di Teodorico; distanza che sarebbe più piacevole percorrere in sella ad un bici, ma che purtroppo stavolta non abbiamo al seguito.

Basilica di sant'Apollinare in Classe

 

Ultimo (relativamente alla nostra visita) degli otto monumenti protetti dall’UNESCO è stata dichiarata patrimonio dell’umanità nel 1996; costruita tra il II e il III secolo per ospitare le spoglie di sant’Apollinare, poi accolte dalla basilica di Sant’Apollinare Nuovo, nel luogo dove si riteneva fossero sepolte le stesse spoglie.

 

Più volte offesa da depredazioni e saccheggi resta comunque il più grande esempio di basilica paleocristiana esistente, conservando al suo interno gli splendidi mosaici che oggi possiamo ammirare e i sarcofagi marmorei degli antichi arcivescovi.


L'emozionate viaggio nella storia attraverso i mosaici Bizantini è, per oggi, terminato, ma il viaggio di rientro ci concederà ancora qualche emozione, anche se non supportata dal sole e dal cielo azzurro, celati da dispettose velature. 


Video mappa e GPX dell'itinerario

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