Continua il nostro viaggio invernale in terra di Tuscia; dopo Civita di Bagnoregio e Celleno, è la volta di un celebre borgo che osserva da non troppo lontano le argentee acque del Lago di Bolsena: Montefiascone.
Ricco di storia, legata soprattutto alla sua appartenenza allo Stato della Chiesa, Montefiascone è conosciuto anche per la sua produzione vinicola e per il vino EST EST EST! al quale è legata una celebre leggenda.
Re Imperatori e Papi hanno soggiornato in questa antica cittadina borgo dotandola progressivamente di fortificazioni e una rocca “adatta alla dignità di un Papa” a partire dal 1207; a partire dal 1463, quando la rocca perse di interesse.
Sarà progressivamente abbandonata fino a risultare nel 1590 quasi irrimediabilmente diroccata.
Supererà i secoli tra drammatiche vicende legate alle umane contese ma anche a quelle naturali come la peste del 1657 e il terremoto del 1695; fino a ritornare ambito luogo di villeggiatura a partire dal 1870 anno di annessione al Regno d’Italia.
EST! EST!! EST!!!
Anno 1111; Enrico V di Germania, viaggia alla volta di Roma per essere incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero; Johannes Defuk, Vescovo ed intenditore di vini viaggia al suo seguito.
Il vescovo soleva inviare in avanscoperta il suo coppiere che, per soddisfare la passione del suo padrone, assaggiava preventivamente i vini delle locande segnalando con un segnale prestabilito la qualità del buon vino; Est, abbreviazione di Est bonum, era quanto avrebbe dovuto scrivere sulla porta dell'osteria, nel caso avesse trovato un vino buono, nel caso di vini di ottima qualità il segnale sarebbe stato “Est Est”.
Quando il servo assaggiò il vino prodotto a Montefiascone e apprezzata l’eccellente qualità vergò sulla porta il messaggio stabilito ma replicandolo tre volte e potenziandolo con sei punti esclamativi.
Una volta assaggiato il vino e constatata la veridicità delle affermazioni del servo, il vescovo si fermò per tre giorni a Montefiascone per poi decidere di stabilirsi definitivamente qui, una volta terminata la missione Imperiale. E qui resterà fino alla morte, avvenuta, a quanto pare, per il troppo bere, come recita l’incisione rintracciabile nei pressi della tomba: Per il troppo EST! qui Johannes Defuk padrone mio morto è.
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