In effetti la destinazione di questo fine settimana avrebbe dovuto essere un'altra, ma alcune variabili decisamente rilevanti hanno fatto sì che il Golfo dei Poeti, suggestiva insenatura della Riviera di Levante, si elevasse a meta indiscutibile di questa nuova avventura.
La voglia di rilassarsi, di respirare il mare, di godersi una serata tranquilla in una località suggestiva unita a quella di esplorare nuovi luoghi ci ha portato incredibilmente qui, dove credevamo non ci fosse più nulla da scoprire
L'isola Palmaria, piccola isola rocciosa di circa 1,6 km di lunghezza e 0,5 km di larghezza, che si trova di fronte a Portovenere, in Liguria, e fa parte del Parco Naturale Regionale di Porto Venere delimitando il celebre Golfo dei Poeti, è la meta della nostra odierna escursione.
Palmaria è solitamente raggiungibile tutto l'anno in barca da Portovenere o La Spezia, ma durante il periodo invernale si può arrivare sull'isola solamente da Portovenere e in orari limitati; nel nostro caso partenza alle ore 10.00 rientro alle ore 16.00; in questo periodo di scarsa frequenza turistica anche i pochi locali presenti isola sono chiusi, raccomandiamo quindi di PORTARSI AL SEGUITO ACQUA E GENERI ALIMENTARI, perché sull'isola, in inverno, non ne troverete.
Portovenere
Isola Palmaria
Conosciuta per la sua bellezza naturale, la sua costa frastagliata, le scogliere a picco sul mare, le grotte marine e le spiagge di ciottoli, è meta di escursioni trekking attraverso sentieri i che attraversano la macchia mediterranea e che consentono viste spettacolari sul mare e sulla costa circostante che in alcuni casi ricorda quella oceanica.
Ed è quello che oggi intendiamo fare, una volta sbarcati sull'isola dopo un veloce trasferimento a bordo di un "guscio di noce" che in poco più di 15 minuti supera il breve tratto di mare che separa Palmaria da Portovenere.
L'isola è un'area protetta, con una fauna e flora molto varia, tra gli uccelli presenti sull'isola ci sono il gabbiano reale, il falco pellegrino e il corvo imperiale; tra le specie di flora presenti ci sono il lentisco, la fillirea e il mirto.
Il Sentiero dei Condannati
L'isola ha anche una storia interessante; nel passato è stata un importante centro di difesa contro i pirati saraceni e i nemici della Repubblica di Genova, nel XIX secolo divenne una base militare dell'esercito italiano e fu fortificata con torri di difesa e bunker; furono i condannati a morte a costruire il sentiero che raggiunge il Forte Cavour dal porto del Terrizzo e a trasportare il materiale per la costruzione dello stesso forte.
Insieme alla Batteria del semaforo e al Forte Umberto I, il Forte Cavour, fa parte del sistema difensivo realizzato tra il XIX e il XX secolo, prima sotto il dominio Napoleonico e successivamente sotto quello del Regno di Sardegna; gli ultimi interventi si avranno poco prima della II Guerra Mondiale.
Oggi il sistema difensivo è in completo degrado e in possesso del Ministero della Difesa, condizione questa che ne impedisce la visita e il recupero scopo turistico/culturale.
Batteria Sperimentale
Superata la Batteria del Semaforo si arriva alla Batteria Sperimentale, costruita con l'intento di difendere il Golfo di La Spezia alla fine del XIX secolo, verrà intensamente impiegata durante la II Guerra Mondiale.
Punto Panoramico
Dalla Batteria il sentiero che conduce al punto panoramico, costeggiando il versante ovest dell'isola in ripida discesa, si fa più impegnativo e consigliato ai più esperti e adeguatamente equipaggiati; occorre evitare quindi di affrontarlo senza un adeguato vestiario, ad iniziare dalle scarpe da trekking.
Soddisfatte le scenografiche voglie grazie alla suggestiva vista su Portovenere e la scogliera battuta dal mare agitato, torniamo sui nostri passi risalendo fino alla Batteria del Semaforo, per poi seguire le indicazioni per il giro dell'isola direzione Pozzale.
Caletta e cava di Portoro
La vista che si gode sulla Caletta e su quanto resta della cava di Portoro (il marmo di Portoro è un particolare marmo nero con venature dorate tipico della zona di Portovenere e del Golfo di La Spezia) è sicuramente una delle più suggestive dell'isola, oggi decisamente amplificata dalla rabbia del mare che si infrange rabbioso sulla scogliera regalando ulteriori emozioni.
La cava dismessa oltre al panorama sulle scogliere a picco sul mare ci regala anche la magnifica visione dell'isola del Tino; il sentiero, circondato da vegetazione mediterranea e frequentato da capre da gabbiani ci accompagna verso la successiva tappa a livello del mare, seguendo un percorso in discesa non particolarmente impegnativo.
Spiaggia del Pozzale
Alla cala del Pozzale si arriva solo via mare oppure seguendo un sentiero non facilissimo che parte dal porto del Terrizzo, per questo è una delle spiagge meno frequentate e suggestive dell'isola grazie anche al contesto che la circonda con scogliere e colli ricoperti di pinetine a pino d'Aleppo e mirti, lecci, lentischi, cisti e ginestre.
Il mare trasparente che bagna la sassosa spiaggia del Pozzale è decisamente l'ideale per godere di un bagno nelle cristalline acque che si agitano all'ombra della incipiente Isola del Tino, ma oggi data la stagione, ed il mare decisamente arrabbiato, non potremo approfittare di tanta meraviglia.
Un quadro idilliaco questo, turbato purtroppo dalla presenza di un (brutto) accampamento militare e di un piccolo bar ristorante, oltre che dalla presenza di alcune installazioni e abitazioni un tempo parte dell'attività estrattiva della cava.
La nostra determinazione al completamento dell giro dell'isola, che doveva portarci fino alla punta est di Palmaria dove si trova il Forte Umberto I, si infrange miseramente sul cartello di divieto di accesso alla seconda parte del sentiero a causa di alcune frane che a febbraio hanno imposto la chiusura per motivi di sicurezza.
Non resta quindi che risalire fino al Forte Cavour e ridiscendere al porto sulla stessa via dei Condannati che ci aveva condotto in vetta; ci rilassiamo quindi al tiepido sole ammirando l‘affascinante Portovenere che si crogiola allo stesso tepore, in attesa del traghetto che ci riporterà sul "continente".
L'intensa giornata non è ancora terminata, per aiutarci a concluderla degnamente, ci attende la bella e mondana Lerici con le sue spiagge, il suo castello, ed i suoi ristoranti tipici; come quello dove stasera saranno soddisfatte le nostre voglie di indigeni prodotti.
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