Bagnaia è un borgo della Tuscia la cui fondazione risale a prima del X secolo, periodo al quale fa cenno la prima menzione storica che si ha del borgo; il periodo medievale pur importante, è sicuramente meno significativo per la crescita della città, sarà infatti il Rinascimento a decretare il definitivo assetto di Bagnaia grazie a opere architettoniche di pregio al cui apice si colloca sicuramente la bellissima Villa Lante, realizzata per conto del Cardinale Gianfrancesco Gambara nel 1578.
Situata lungo il tratto dei Cimini della via Francigena, Bagnaia è una meta importante oltre che imperdibile per chi visita la Tuscia; da sempre sotto il dominio ecclesiastico, se si esclude il periodo di dominazione Francese, ha purtroppo perso la sua autonomia nel 1928 divenendo una frazione della città di Viterbo.
Il Borgo
La Villa
La Villa ideata dal Vignola, l’architetto dei Farnese, uno dei più grandi architetti dell’epoca e autore del bellissimo Palazzo Farnese a Caprarola, costituisce, con le due palazzine simmetriche e il giardino all’italiana con il suggestivo gioco di acque, una delle più importanti realizzazioni del tardo Rinascimento.
Il primo parco, recintato e dotato di selvaggina, sarà realizzato per il sollazzo di Papa Leone X appassionato di caccia, successivamente sarà dotato di fontane una volta raggiunto dall’acquedotto.
I lavori di sistemazione del giardino e di costruzione della prima palazzina, che termineranno nel 1578, saranno voluti dal Cardinale Giovanni Francesco Gambara, membro di una potente famiglia aristocratica imparentata con i Farnese che incarica il Vignola dopo averne seguito i lavori di costruzione di Palazzo Farnese.
La visita di s. Carlo Borromeo, nel 1580 che sotto il pontificato di Pio V controllava criticamente le spese dei cardinali, interrompe i lavori che verranno poi ripresi quando la villa passerà sotto il possesso di Alessandro Montalto, nipote di Papa Sisto V; si dovrà a lui la costruzione della seconda simmetrica palazzina e praticamente di tutte le fontane del parco, oltre alla modifica del centro del giardino con la realizzazione della Fontana dei Mori.
La villa passerà progressivamente sotto il possesso di diversi altri cardinali, fino a quando, nel 1772, il cardinale Federico Marcello Lante, che dà il nome attuale alla villa, realizzò la piazza davanti all'ingresso centrale e ricostruì il portale d'ingresso.
Gravemente danneggiata dai bombardamenti e dalle truppe di occupazione durante la Seconda Guerra Mondiale, verrà restaurata e acquistata dallo stato nel 1973.
La Fontana del pegaso
La Fontana dei Mori o del Quadrato
Manca nelle foto la fontana più rappresentativa del parco della villa; la Fontana dei Mori, di cui non si conosce la certa paternità e che alcuni ipotizzano realizzata dal Gianbologna; questo stupendo esempio di opera rinascimentale, creata per esaltare il casato dei Peretti Montalto il cui araldo è retto dai quattro atleti mori, era in restauro durante la nostra visita; si intravede quindi solo in alcune foto la sagoma dell'impalcatura che cela la preziosa opera.
La sua aggiunta la parco datata 1597, in occasione della visita alla villa del Papa Clemente VIII, cancella il messaggio che il giardino originariamente concepito doveva comunicare, spostandolo da quello Cattolico a quello della esaltazione del casato.
La descrizione fatta del giardino da parte del filosofo Michel de Montaigne nel 1582 evidenzia una piramide al centro del giardino (in luogo dell'attuale Fontana dei Mori) simboleggiante la Chiesa mentre gli archibugieri sulle barchette nei quattro laghetti simboleggiano gli attacchi alla Chiesa Cattolica compreso quello dei Turchi da poco sconfitti a Lepanto.
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