Un itinerario che segue le sponde del lago di Bolsena, Vulcanico invaso in provincia di Viterbo, nel Lazio, e che prende il suo via al cospetto della inconfondibile e suggestiva sagoma della città di Orvieto.
Dal castello di Bolsena al borgo dei Pescatori di Marta, dal solenne castello di Capodimente al gioiello nascosto del lago di Mezzano; per poi perdersi (nel vero senso del termine) lungo gli sconnessi sterrati del Sentiero dei Briganti.
Un viaggio breve se inteso in termini chilometrici, ma intenso dal punto di vista delle attrattive e da quello storico/naturalistico; con una potenzialità estensiva davvero enorme, grazie al territorio circostante ricchissimo di accattivanti mete divise tra Umbria, Lazio e Toscana, immediatamente vicine al placido lago laziale.
Bolsena (VT)
Questa meravigliosa cittadina che domina, dall'alto della antica Rocca Monaldeschi della Cervara edificata nel XII secolo, il lago di Bolsena rappresenta la tappa inziale del nostro viaggio; raggiunta dopo il passaggio da Orvieto.
Imperdibile la visita allo stesso castello (ma che oggi non effettueremo) e la passeggiata nelle vie del borgo medievale solitamente tranquille e rilassanti, così come non ci si può esimere dal passaggio sul sottostante lungo lago e alla relativa sosta contemplativa.
Il Lungolago di Bolsena
Montefiascone (VT)
Velocissima sosta alla bella cittadina Montefiascone, della quale troverete qualcosa di più nel video, che abbiamo più volte visitato, celebre per il suo vino Est Est Est e l'aneddoto ad esso legato.
Si narra che nel 1111 un vescovo al seguito del futuro imperatore Enrico V di Germania, in viaggio verso Roma per ricevere la corone imperiale, mandasse in avanscoperta un suo servitore per assaggiare i vini disponibili nelle taverne lungo il percorso.
In caso di vino buono avrebbe affisso sulla porta la scritta Est, (C'è - Il vino buono) e se molto buono Est Est; il vino di Montefiascone si merito tre volte l'appellativo obbligando ad una sosta di addirittura tre giorni del goloso vescovo.
Si narra inoltre che lo stesso si sia poi fermato definitivamente nella cittadina, fino alla sua morte, avvenuta ovviamente a causa del vino.
Uno sguardo alla suggestiva vista sul lago e via verso la prossima tappa.
Marta (VT)
Da Montefiascone ridiscendiamo sulle sponde del tranquillo lago, continuando il nostro viaggio in senso orario intorno alle azzurre acque fino ad arrivare alla prevista tappa
Marta è un tranquillo e pittoresco borgo adagiato sulle sponde del Lago di Bolsena che ispira al visitatore un piacevole senso di rilassatezza.
Le sue vie, raggruppate intorno alla pittoresca Torre dell'Orologio sfumano suggestivamente nel piccolo borgo dei pescatori dove colorate barche attendono pazienti il momento della partenza allineate davanti allo specchio d'acqua fonte di vita e sostentamento.
Capodimonte (VT)
Poco più di 5 chilometri ci separano dalla successiva tappa del nostro viaggio, la rocca Farnese di Capodimonte risalente al XIV secolo, ci accoglie regalandoci una superba vista sul sottostante lago.
Peccato che la privata proprietà ne impedisca la visita, consentita solo in pochissimi periodi dell'anno.
Valentano (VT)
Poco lontano da Capodimonte abbandoniamo la sponde del lago di Bolsena per dirigerci verso est (no, il vino non c'entra stavolta); Valentano, piccolo borgo medievale, rappresenta una tappa obbligata nella direttrice che ci porterà verso una sconosciuta tappa rinvenuta durante l'analisi preventiva del territorio tesa ad individuare ciò che, eventualmente, precedentemente ci è sfuggito.
La zona Infatti è teatro delle nostre escursioni da decenni ormai, data la sua bellezza e la vicinanza alla natia terra Toscana, e non rimane molto di sconosciuto; ma qualcosa si trova sempre.
Il Lago di Mezzano
Bastano pochi chilometri di facile sterrato per raggiungere la sbarra che impedisce l'accesso a questo antico lago, di origine vulcanica, ai mezzi a motore.
Rintracciato dopo una attenta verifica della mappa cartacea e ricerca di informazioni sul web, lo abbiamo inserito di diritto nell'itinerario giornaliero come meta sconosciuta, a differenza di tutte le altre.
Incantevole specchio lacustre anticamente abitato, si raggiunge dopo poche centinaia di metri di passeggiata; i reperti ritrovati nel villaggio di palafitte sommerso e custoditi nel museo di Valentano testimoniano le abitudini della popolazione che qui risiedeva prima che un inondazione alzasse il livello del lago costringendo all'abbandono.
Il Sentiero dei Briganti
Questo aspro ma suggestivo territorio che fa parte della Tuscia impreziosito dalle acque del lago di mezzano ospita anche una parte dell'antico Sentiero dei Briganti, percorso di cento chilometri, in gran parte sterrato, che si snoda tra Tuscia e Maremma e che ripercorre le gesta dei Briganti che nel XIX secolo insanguinarono queste zone.
Del Sentiero e della difficoltà nell'uscirne senza tornare sui propri passi, troverete testimonianza nel video che trovate a fine pagina.
Vitozza (GR) - La Città Perduta
Il programma di massima prevederebbe la visita alle Città del Tufo di Sorano, Sovana e Pitigliano; ma la vista del cartello che indica la Città Perduta di Vitozza ci fa cambiare subito direzione, le città del Tufo le conosciamo bene (trovate il report dedicato con l'itinerario nella sezione Toscana) mentre di Vitozza sappiamo poco niente.
Se volete approfondire la conoscenza di questo antico e suggestivo borgo scavato nel tufo potete farlo visionando il video dedicato che trovate a fondo pagina.
Vecchia Cassia
Il percorso originale, in epoca Romana, della via Cassia congiungeva Roma a Firenze passando per Arezzo; a partire dal 1928 invece la nuova SS2 Cassia abbandona la città della Chimera per transitare da Siena dopo avere attraversato la suggestiva Valdorcia.
Tra le due esiste anche la modifica medievale che prevedeva la risalita al colle che accoglie la bellissima Radicofani (report in sezione Toscana), accattivante percorso sterrato che oggi ci regala spettacolari panorami che si tingono dei colori del tramonto. anche di questo contesto troverete maggiore testimonianza nel sottostante video. Tornati sulla attuale cassia ci dirigiamo (quasi) decisi verso casa, rallentati continuamente dai meravigliosi panorami che la Valdorcia ci offre, suggestivi come la prima volta che li abbiamo ammirati, tanti anni fa.
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