Lontani ma perfettamente visibili si stagliano all'orizzonte gli inconfondibili profili dei Pirenei, naturale confine tra Francia e Spagna; severi guardiani della nostra odierna escursione sospesa tra storia e misticismo alla scoperta dei Castelli Catari e della "Eresia" che portò allo scontro con la Chiesa di Roma e alla definitiva disfatta.
Un Eresia quella Catara, diffusa intorno al 1200 in Francia meridionale ed in Italia Settentrionale, decisamente poco gradita alla ricca ed opulente Chiesa Romana.
Essa opponeva al fasto Cristiano il rifiuto dei beni materiali e della carne ritenendo il creato un trappola di Satana, credenza in funzione della quale anche la procreazione era peccato in quanto serviva solamente ad accrescere l'esercito del diavolo..
Dopo una iniziale tolleranza ed un tentativo pacifico di sradicare l'eresia la Chiesa, attratta anche dai possedimenti dei re Catari, passerà a metodi decisamente più cruenti per cancellare dalla faccia della terra questa decisa opposizione al Cristianesimo.
Durante la crociata Albigese e l'assedio di Beziers, dove vivevano sia Catari che Cristiani, si narra che alla domanda: "una volta entrati in città come riconosciamo i nostri?" l'arcivescovo di Narbona, comandante della stessa Crociata, rispose: "Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi"
Cabaret, Tour Régine, Surdespine,e Quertinheux sono i nomi dei castelli che compongono la fortificazione conosciuta con il nome di Lastours; in epoca Catara i castelli erano tre e di dimensione più contenuta, una volta divenuti possedimenti Francesi verranno ricostruiti e potenziati grazie anche all'aggiunta di un quarto castello.
Ed è da questo suggestivo scorcio visibile da una terrazza panoramica appositamente realizzata che prende ufficialmente il via questa nuova avventura in terra di Languedoc dopo la visita alla straordinaria Carcassonne.
Forse il più antico, di certo il meno conosciuto tra tutti; offuscato nella fama da Castelli ben più emozionanti dal punto di vista visivo come quello di Peyrepertuse; la sua costruzione sembra risalire addirittura al 900
I ruderi del Castello di Termes si offrono vanitosi allo sguardo del viandante che si accinge ad entrare nella sottostante omonima cittadina.
Borgo medievale dal quale una mediamente facile risalita conduce al cospetto di ciò che rimane di una delle 5 fortezze che insieme a Carcassonne costituivano la linea difensiva Francese contro la vicina Spagna.
Originariamente fortezza Catara praticamente inespugnabile grazie alla sua posizione arroccata, verrà infine costretta alla resa dopo 4 mesi di assedio durante la crociata Albigese a causa della dissenteria che colpi i suoi indomiti difensori
Il Castello d'Arques che pur si annovera tra i Castelli Catari in realtà verrà costruito solo dopo la Crociata Albigese per controllare un importante via di comunicazione; seguirà nella triste decadenza il destino di tutti i Castelli della zona fino alla confisca successiva alla Rivoluzione Francese e alla vendita pubblica che ne sancirà l'inarrestabile rovina.
Il castello di Peyrepertuse è di certo il più celebre e visitato dei Castelli Catari, ma come per tutti gli altri la sua attuale conformazione nulla ha a che vedere con quella originale.
Più volte rimaneggiati nel corso dei secoli in funzione delle mutate esigenze militari non conservano praticamente nessuna traccia del loro originario splendore (se così s può chiamare).
Ricostruiti dopo le distruzioni subite durante la crociata, ampliati e resi ancora più resistenti ad eventuali assalti nemici si evolveranno fino al periodo rinascimentale, per poi perdere la loro funzione con il trattato dei Pirenei del 1658 che stabilì il confine tra Francia e Spagna.
Il periodo della Rivoluzione Francese sancì il definitivo abbandono dei castelli ad una definitiva rovina che solo recentemente si è in parte arrestata grazie al recupero effettuato, recupero forse tardivo dato che di quanto un tempo fossero imponenti questi castelli restano solo le rovine a testimoniarlo...
LA FORTEZZA "BASSA"
LA FORTEZZA ALTA - CASTELLO DI SAN GIORGIO
Raggiungiamo l'ultimo castello previsto dalla nostra ideale tabella di marcia quando il sole è ormai scomparso all'orizzonte; ne osserviamo rapiti il profilo che si staglia contro un cielo dipinto con i colori del tramonto sul quale vagano bizzarre forme nuvolose.
Il freddo gennaio adesso si fa decisamente sentire, è tempo di trovare rifugio per la notte nella vicina cittadina di Perpignan, la città che la Spagna dovette cedere alla Francia insieme a tutta la regione del Rossiglione in seguito al Trattato dei Pirenei