Dall’ultima edizione del Ego raduno sono passati alcuni anni, dopo le prime due che si sono tenute sulle Langhe e sui Colli Euganei questa terza edizione si sposta in zone meno vinicole e ben più elevate, affrontando prima la via del Sale tra Liguria e Piemonte per poi spostarsi decisa verso il territorio francese.
Qui esploreremo territori come quello dell’ Alpe d’Huez, il Parc National des Ecrinse e Réserve Nationale de Chasse des Bauges; tralasciando le cime più importanti del mototurismo, come quelle della Route de Grand Alpes che abbiamo più volte percorso.
Anche stavolta ci dedicheremo alla scoperta di nuovi panorami e nuovi territori per aggiungere importanti tasselli al mosaico delle nostre conoscenze e per aumentare goliardicamente il numero del nostro passometro ovvero il numero dei passi Montani superati.
Un viaggio, vi anticipiamo, che si svolgerà interamente sotto un cielo azzurro e in presenza di temperature piacevoli, anche e sopratutto con casco e giubbotto indossati.
Un breve cenno infine alla filosofia che anima un EGO-Raduno che si basa su un concetto abbastanza fondamentale ed importante, anche se spesso sottovalutato: una vacanza, un viaggio un’escursione, è importante per tutti i partecipanti e a tutti deve regalare le migliori emozioni possibili; non solo ad piccola una parte del gruppo che decide cosa fare e non fare, mestamente seguita dai rimanenti componenti più o meno frustrati dalle decisioni altrui.
EGO-Raduno presenta quindi un regolamento abbastanza semplice ai partecipanti, esso prevede un itinerario di massima lungo il quale si stabiliscono dei punti d’arrivo, dei percorsi e delle tappe ma tutto è pienamente modificabile da chiunque in qualsiasi momento.
Molto più semplicemente: ognuno dei partecipanti è assolutamente libero di fare quello che vuole, libero di seguire l’itinerario, libero di crearne di nuovi, libero di rispettare le tappe della sera, libero di non rispettarle.. ogni partecipante è libero di muoversi come crede.
Ognuno quindi decide per se, cosa fare e cosa non fare è una sua autonoma decisione, anche e sopratutto se decide di seguire gli altri.
Non c’è solo il gusto della sfida, della voglia di superare dei limiti e di fare qualcosa che potrebbe non essere alla nostra portata o a quella dei mezzi che abbiamo a disposizione, ma c’è anche e soprattutto la voglia di scoprire di vedere posti nuovi e panorami diversi; contesti dove sia possibile provare nuove sensazioni e nuove emozioni.
Per aggiungere alla nostra conoscenza del territorio un altro importante tassello.
Un tassello che, nel caso di questo viaggio, è da tempo desiderato e che si chiama via del Sale. La rete di sentieri e strade, più o meno agibili, che mettono in comune vallate oltre la cresta montana con il maree (e per questo denominate Via Del Mare) è molto estesa, una di quelle più conosciute è quella che dalla cittadina di Monesi porta fino a limone Piemonte.
Abbandonato lo sterrato della Via del Sale puntiamo, come da programma, verso il Colle della Fauniera (o dei Morti) spetta a lui il compito di dichiarare iniziata la parte stradale di questo lungo itinerario in terra francese che si discosta da quello classico della Route de Grand Alpes e delle sue incredibili vette.
In questi giorni affronteremo passi e zone in parte sconosciuti nelle zone sovrastate dall'Alpe di Huez per tentare di portare a termine l'itinerario ipotizzato ed incrementare di molto il personale passometro.
In questo frizzante fine di giornata avremmo dovuto affrontare anche il Colle dell’Agnello e pernottare in terra Francese, ma il mio ritardo e la stanchezza accumulata (sono in sella dalle 5,30) consigliano di trovare un rifugio ai piedi del passo della Fauniera.
Seconda giornata di questo terzo Ego-raduno che riguadagna infine la strade asfaltate dopo l'escursione del giorno precedente lungo la Via Del Sale (trovate link alla pagina principale a fondo pagina).
L'aria è frizzante in questo mattino di fine settembre ma il cielo azzurro promette temperature più miti con il salire del sole ma sopratutto di NON soffrire le pene dell'inferno sotto il casco ed il giubbotto come invece succedeva con l'afa di qualche settimana fa.
Rispetto al programma ideale siamo in ritardo ma dote le caratteristiche del raduno e quelle dei partecipanti, la cosa risulta totalmente ininfluente, sopratutto per quanto riguarda il morale, decisamente alle stelle.
Colazione abbondante e via, siamo di nuovo in sella tra le ombre della vallata che si aprono piano al nuovo sole.
Per qualcuno questo è l'ultimo giorno di raduno, per altri invece si prolungherà fino a domani, anche se purtroppo le previsioni meteo non sono più così incoraggianti.
Dalla serata di oggi è previsto un netto peggioramento con possibili piogge, anche intense, a dispetto del cielo sgombro di nubi che anche stamani ci saluta al risveglio.
Consumata una discreta colazione riprendiamo il nostro viaggio puntando ancora verso nord, per "assaggiare" la Reserve Chausse de Bauges e poi deviare verso est e verso la frontiera italiana.
Seguiremo per quanto possibile quanto rimasto dell'itinerario generale (troverete la mappa nella pagina principale del Raduno, link a fondo pagina) deviando quando sarà il momento di puntare verso territori più vicini al confine per poi rientrare verso casa.