Come si giudica un’isola particolare come quella di Capri, come si identificano le sensazioni e le emozioni che vengono stimolate durante la visita?
Come si dividono, come si filtrano da quelle indotte da un immaginario causato da quanto letto tramite libri racconti, ed osservato in film e documentari ?
Come si riconoscono le vere emozioni e come si riconosce la vera Capri?
Alla fine effettivamente l'isola è effettivamente dotata di tutta questa bellezza oppure no?
Tante, troppe domande inconsciamente ci assillano mentre passeggiamo per le vie della celebre isola, magari bella lo è stata veramente ma il tempo è ingiusto con tutti e probabilmente è stato ingiusto anche con Capri…
Il nostro viaggio inizia da Maiori da dove partiamo di buon mattino alla volta della celebre isola che raggiungeremo intorno alle ore dopo avere effettuato varie soste lungo la Costiera Amalfitana anche se, di fatto, il traghetto parte da Maiori già carico per raggiungere la sua massima capienza dopo poche soste; per accaparrarsi i posti migliori consigliamo di prendere il traghetto nel punto più vicino possibile al porto di partenza.
Raggiungeremo il porto di Marina Grande circa due ore dopo la partenza e una escursione sicuramente emozionante con vista sulla costiera e passaggio attraverso i Faraglioni.
Durante il viaggio una “capace” guida indigena tenta con ottima eloquenza di accaparrare clienti per la visita guidata dell’isola in autobus con aria condizionata, sottostimando la qualità del servizio pubblico e fornendo dati relativi al costo del biglietto non propriamente corretti, come scopriremo più tardi.
Coerenti con le nostre attitudini ci prepariamo a visitare l’isola secondo i nostri desideri o capricci che dir si voglia e senza che nessuno ci conduca al guinzaglio!
L'approccio iniziale con l'isola non è sicuramente dei migliori ma questo è un po' la caratteristica delle mete eccessivamente turistiche, il porto di arrivo è un caotico crogiolo di persone che sciamano in tutte le direzioni quasi senza meta precisa; impieghiamo qualche minuto per fare il punto della situazione e decidere di puntare verso il capoluogo, l'agglomerato urbano che dà il nome all'Isola, non utilizzando mezzi privati e nemmeno quelli pubblici dato che la coda alla fermata degli autobus è decisamente troppo lunga.
La risalita verso Capri non è particolarmente impegnativa, in una quarantina di minuti dalla Marina Grande (il porto di arrivo) si raggiunge la meta, certo la differenza la fa sicuramente la preparazione fisica della persona e il caldo che la giornata esprime, ma niente di insuperabile; citiamo i numerosi tentativi di scoraggiamento da parte di noleggiatori di scooter molto interessati alla nostra eventuale rinuncia, purtroppo per loro il “tanto tornerete indietro” non si realizzerà mai ed così che, anche se un po' accaldati, raggiungiamo Capri.
Il piccolo centro non tradisce la sua vocazione e si dimostra immediatamente per quello che è ovvero la località di vacanza dedicata a chi non ha nessun problema economico affollato da chi invece di problemi in tal senso ne ha qualcuno in più, percezione che si ottiene già osservando gli alberghi, i ristoranti e le strade principali sulle quali si affacciano i negozi delle maggiori griffe della moda.
Nonostante l'affollamento, secondo i nostri parametri,sia giunto vicino al limite di sopportazione comprendiamo che quanto stiamo osservando non è ancora il massimo assembramento che Capri deve sopportare, siamo a metà giugno e in giorno feriale, non vogliamo immaginare cosa succederà tra qualche settimana...
La domanda che sorge spontanea, osservando il movimento che anima Capri è: per quale inspiegabile motivo se io fossi ricco sfondato dovrei trascorrere una vacanza in una località così caotica e affollata di turisti ?
Ma si sa, a certi livelli è più importante dimostrare che essere, anche se questo oggi come oggi è un po' valido per tutti i ceti.
Per dovere di cronaca comunque occorre rilevare come alberghi e ristoranti di lusso non dimostrino una condizione neppure lontanamente simile al "tutto esaurito", probabilmente non è tutto oro ciò che luccica.
Raggiungiamo infine i giardini di Augusto dai quali si gode una straordinaria vista sui Faraglioni e sul mare circostante, da qui prende il via anche la celeberrima via Krupp che teoricamente condurrebbe fino al mare.
Teoricamente perché la strada è chiusa in quanto il percorrerlo risulta troppo pericoloso e di fatto le autorità di competenza ne hanno sempre scarsamente curato il restauro, ma il divieto non impedisce ad alcuni turisti di saltare la barricata e ridiscendere la celebre via.
Il Mare sottostante scatena intense emozioni grazie al suo intenso colore e alla trasparenza; un pizzico di invidia ci assale verso chi si gode il delicato riflesso del sole sulle lievi increspature del mare dalla propria barca.
Terminiamo la visita con la deludente visione della famosa Piazzetta di Capri, per la quale probabilmente esiste una esagerata aspettativa indotta da quanto sopra citato, o probabilmente riesce ad esprimersi in momenti diversi da quelli odierni troppo affollati.
Stavolta utilizziamo i mezzi pubblici per raggiungere l'altra importante località dell'isola, Anacapri, dato che in attesa ci sono pochissime persone e quindi non resta che attendere il primo autobus in arrivo.
Approfittiamo del viaggio per raccogliere, origliando, alcune informazioni riguardanti la vita non facile degli abitanti di un isola assediata dai turisti, ad iniziare dall'utilizzo dei mezzi pubblici sempre presi d'assalto; ma del resto come giustamente obbietta l'autista, l'isola vive di turismo e senza di esso le condizioni economiche degli indigeni sarebbero ben diverse.
Giunge infine il momento del rientro, il nostro traghetto partirà ad un'ora ben precisa ed arrivare più tardi significa restare sull'isola, da segnalare sicuramente quello che dobbiamo affrontare nel tentativo di rientrare per tempo al porto e come noi tutti quelli che devono rispettare un orario; cliccando sul link qui di seguito troverete le nostre considerazioni in merito anzi in demerito. Ognuno poi trarrà le proprie conclusioni.
Il viaggio di ritorno, contrariamente a quello dell'andata, si rivela decisamente più avventuroso, sistemati in ottima posizione per quanto riguarda la possibilità di osservare e fotografare la costa sul ponte principale della nave dobbiamo subire un freddo “lavaggio” a causa delle onde che s'infrangono sulla nave i cui spruzzi vengono trasportati dall’infido vento.
Bagnati dalla testa ai piedi non possiamo far altro che mettere al sicuro le nostre Reflex prima che vengano seriamente compromesse, resterà solo la telecamera subacquea a documentare questo rientro abbastanza movimentato verso la nostra temporanea dimora in quel di Maiori.
Cosa possiamo dire In sintesi di questo viaggio e di questa breve esperienza su una su una delle isole più famose al mondo?
Possiamo affermare sicuramente che l'isola di Capri è, in qualche modo, deliziosa e suggestiva ma che vede sicuramente la sua percezione sovrastimata grazie a quelle che sono state soprattutto in passato le visite ed i racconti di personaggi più o meno famosi.
Siamo anche della convinzione, parlando per esperienza diretta, che esistano isole più o meno grandi in Italia in grado di stimolare emozioni decisamente superiori a quelle legate a Capri soprattutto perché molto più vere e più attente alla cura di se stesse piuttosto che a soddisfare i capricci di qualche ricco cafone.
Comunque l'Isola merita una seconda occasione visto che la nostra escursione è stata davvero breve e non abbiamo potuto godere appieno di tutte le attrattive dell'isola, e chissà, magari la prossima volta potremo trascorrere qui anche la notte...