Ore 7.00, Barberino del Mugello, più precisamente poco a sud del lago di Bilancino; e sono pronto alla partenza.
Sarà una giornata intensa, il percorso ipotizzato è parecchio lungo oltre che impegnativo, gli oltre 500 chilometri previsti son praticamente tutti senza rettilinei... ci sarà da divertirsi.
Meteo perfetto, cielo azzurro e temperature calde ma non fastidiose, si viaggia bene anche in abbigliamento tecnico, ovviamente parlo di giubbotto traforato e jeans in kevlar, soprattutto in quota, sulla dorsale appenninica; preoccupa di più la Garfagnana data la sua spiccata tendenza a "riscaldarsi" parecchio nei periodi caldi; vedremo.
Le foto che compongono il report non sono esaustive, lo sarà molto di più il video (o i video) che prepareremo successivamente, dato che le soste sono state meno frequenti del solito.
Strada della Panna e Passo della Futa
Abbandonata l'area del lago di Bilancino decido di risalire verso il Passo della Futa percorrendo la strada della panna, Ovvero quella bellissima strada panoramica che serpeggia tra due ali di cipressi e che passa accanto allo stabilimento dell'acqua panna; non effettuo soste in questo passaggio per scattare fotografie, saranno le riprese realizzate con Action Cam che poi saranno montate nei vari video che andranno a documentare questa cavalcata, e che appena pronti troverete a fondo pagina insieme alle mappe.
Raggiungo infine il bivio che immette sulla strada della Futa, la divertente strada statale 65, che seguirò fino all’omonimo passo; oggi ancor più esaltante data l'assenza di qualsiasi altra forma di vita sul nastro di asfalto che scatena le mie emozioni.
Ma all'ultima rotonda poco prima del passo imbocco la strada porta verso Bruscoli passando a fianco del cimitero militare Germanico; seguirò il divertente percorso, che consente di ammirare notevoli scorci paesaggistici del contesto appenninico, fino ad arrivare a Pian del Voglio
I Laghi di Suviana e Brasimone
Discesa dal crinale fino ad incrociare l'autostrada che percorre il Fondovalle, per risalire subito verso il crinale opposto fino a raggiungere il borgo di Castiglione dei Pepoli superato il quale inizia il tortuoso nonché divertente percorso che ci porterà fino ai celebri laghi di Suviana e Brasimone. Artificiali bacini ben noti agli indigeni, ma non solo, per il riparo dalla calura estiva che offrono ma anche per la possibilità degustare ottimi prodotti locali ad iniziare dalle crescentine, variazione locale dello gnocco fritto.
Divertentissima, tanto per cambiare, la strada che collega due laghi, nella quale sopravvivono ancora dei pezzi del mitico asfalto rosso che, a suo tempo, appena steso, garantiva notevole grip alle gomme.
Con il lago di Suviana quasi deserto sfila via anche l'ultima possibilità di un gustoso spuntino, anche se l'ora è più da cappuccino e cornetto che da crescentina e prosciutto; ma oggi non abbiamo tempo per questo, oggi sarà solo cavalcata.
Passo dell'Oppio 821 mt - Passo dell'Abetone 1388 mt
Adesso si dondola piacevolmente sul confine che separa la Toscana dall’Emilia, fino ad arrivare al passo dell’oppio e alla successiva risalita, dotata di diversi tornanti, (ma che onestamente non mi ha mai entusiasmato più di tanto) fino al passo dell’Abetone e all'omonima località turistica Toscana, dove ci concederemo una sosta caffè in compagnia di diversi motociclisti, non solo italiani, che animano un contesto altrimenti deserto.
Passo delle Radici 1527 mt
Discesa verso Pievepelago e nuova tortuosa risalita verso il deserto passo delle Radici, raggiunto il quale decidiamo di scendere verso San Pellegrino in Alpe invece di seguire il classico percorso che porta al bellissimo borgo di Castiglione di Garfagnana.
Contornati da un paesaggio spettacolare scendiamo letteralmente in picchiata verso la valle lungo una delle strade più infernali che esistano nell’immaginario collettivo… dei ciclisti; decisamente famosa infatti la salita spaccagambe verso San Pellegrino.
Benvenuti in Garfagnana!
La Garfagnana
Il fondovalle ci regala un attesa quanto sgradita calura, soprattutto in concomitanza della caotica Castelnuovo di Garfagnana, che sarà solo in parte mitigata dalla stretta ma bellissima strada che da Gallicano sale lenta verso Fornovolasco, uno dei borghi più caratteristici di questa aspra terra di Toscana, abbandonando la trafficata provinciale che scende verso Borgo a Mozzano e il Ponte del Diavolo
Fornovolasco (LU)
Adesso il percorso si fa davvero lento e tortuoso, dal borgo di Fornovolasco devo aggirare obbligatoriamente le Alpi Apuane che non sono attraversabili, e raggiungere la costa per poi intraprendere la risalita verso una delle mete più rimate delle stesse Apuane, il Passo del Vestito.
L'impegno durante la stesura del percorso era quello si stare il più possibile in altura al cospetto delle bellissime Alpi Toscane senza percorrere il caldo e caotico fondovalle.
E il tracciato che trovate a fondo pagina è quello che ne è scaturito.
San Pellegrinetto
Dedico, purtroppo, solo una breve sosta a questo attraente e ameno borgo nascosto sulle pendici Apuane, un insediamento risalente al 1400 quando gli ovili vennero trasformati in abitazioni, e dotato della chiesa intorno al 1680.
Il panorama che da quassù e possibile ammirare è uno dei più belli della zona, dovremo tornare per approfondire.
Raggiunta Camaiore ci prepariamo ad affrontare il percorso meno attraente di tutto il nostro itinerario, la strada che conduce fino a Massa, punto di risalita verso il passo del Vestito è solo traffico e calura.
Passo del Vestito - 1151 mt
E tanto, troppo tempo, che non affrontiamo questo stupendo passo, la solitudine in compagnia della quale copiamo i numerosi tornanti che si avvitano verso il cielo, aumenta la suggestione; intorno a noi si ergono le maestose Apuane con le ferite profondamente inferte dalla mano dell'uomo in cerca del prezioso marmo, che abbagliano la vista;
Tragiche lacerazioni del tessuto di una ormai stremata montagna, incapaci di rimarginarsi e allo stesso tempo solida testimonianza di vite fatte di stenti e di duro lavoro, troppo spesso terminate con il più triste degli epiloghi.
Osserviamo in religioso silenzio il contesto che ci circonda, più volte ammirato ma che ogni volta cattura la nostra attenzione e scatena le nostre emozioni; risaliamo infine in sella per affrontare la galleria che ci condurrà alla prossima meta della giornata, un ultimo sguardo al bassorilievo in marmo dedicato agli Stradini d'Italia e siamo di nuovo in viaggio; grazie a loro.
è per la nostra silente opera se la via nel gelo o nel solleone ovunque ti conduce.
Isola Santa
Il piccolo e magico borgo di Isola Santa è la nostra nuova breve tappa; alla Garfagnana, che comunque da Toscani doc abbiamo più volte visitato, saranno dedicati prossimi itinerari molto più dettagliati e più circoscritti.
Passo della Pradarena - 1579 mt
Superato la piccola perla della Garfagnana, ridiscendiamo su Castelnuovo di Garfagnana per poi dirigersi decisi verso il Passo della Pradarena, (al quale non ho fatto foto, ma che troverete nel video dedicato appena pronto) porta di ingresso al versante Emiliano dell'Appennino e ultima tappa della intensa giornata.
Il passo non è sinceramente uno dei migliori dell'appennino, anzi, però era quello che da più tempo non affrontavamo, anche se strada e panorama non sono così eclatanti come quelli invece offerti dai valichi vicini come il Cerreto o il Lagastrello.
La discesa successiva al cospetto della ammaliante vista della Pietra di Bismantova verso la valle scavata dal torrente Enza, regala ancora qualche tortuosa emozione; la strada poi si acquieta dopo san Polo d'Enza e da lì in poi sarà solo ed esclusivamente noiosa pianura, animata solamente dal solito imbecille frustrato che su un lungo rettilineo ci sorpassa passando a pochi cm dalla borsa laterale a velocità folle.
Raggiunto ad un semaforo alle nostre rimostranze non va oltre il "figa, se stai nel mezzo della strada", e quando ti rendi conto di essere in presenza di un italiota non puoi fare altro che lasciare perdere.
Tanto qualunque cosa tu faccia lui sarà "protetto" dalle leggi, le stesse che dovrebbero proteggere anche te...
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