Dopo la visita al Borgo Fantasma di Brento Sanico (link al report a fine pagina), proseguiamo nella discesa verso l'adriatico lungo le sponde del Santerno, fino alla nostra prossima meta.
Castiglioncello, borgo fantasma che ci osserva dalla collina che in lontananza sorveglia la strada al di là del fiume, ci attende con la tetra suggestione delle sue case abbandonate mitigata dalla splendida giornata primaverile che si adorna di un intenso cielo azzurro.
Più esteso del suo omologo montano, Castiglioncello ne segue più o meno le sorti; fondato probabilmente nel XI sec attraversa i secoli tra alterne fortune, sospeso sul confine tra Toscana e Romagna (incerta anche la sua reale collocazione, anche se si attribuisce alla Toscana) è sempre stato condizionato dalle dogane presenti in zona che regolavano il traffico commerciale tra Firenze e Bologna.
L'abbandono della mulattiera strada che lo attraversava a favore di strade ben più percorribili, progressivamente realizzate, ne decretò il progressivo spopolamento, nonostante la relativa vicinanza alla via principale, dalla quale ancora oggi è possibile scorgere il profilo diroccato del borgo. La popolazione alla metà del XIX sec era di circa 60 abitanti, gli stessi che risulteranno dopo un secolo, una stasi demografica che prelude inesorabilmente all'abbandono definitivo, avvenuto intorno al 1960.
Cascata di Moraduccio o del Rio dei briganti
Il Piccolo agglomerato di Moraduccio, poco dopo il confine romagnolo e a pochi chilometri da Castel Del Rio, è il punto di partenza della escursione al Borgo Fantasma, percorso che inizia dallo spiazzo artificiale destinato a parcheggio situato nelle immediate vicinanze della cascata del Rio dei Briganti, luogo apprezzato in periodo estivo grazie alle rinfrescanti acque cristalline del Santerno.
Relativamente facile l'escursione che porta fino al borgo in circa 30 minuti di camminata, due i possibili accessi al borgo, uno seguendo la strada carrozzabile fino ad aggirare il borgo e che permette l'accesso lateralmente tramite un breve sentiero tra i rovi, l'altra invece percorrendo un ripido sentiero che prende il via su di una curva a metà risalita e che immette nel borgo dalla punta a ovest.
Consigliamo di fare molta attenzione durante la visita a Castiglioncello, le case sono potenzialmente accessibili ma la loro stabilità risulta irrimediabilmente compromessa, sconsigliamo quindi di avventurarsi al loro interno e ancor più di risalire pericolanti scale e frananti solai; anche se in alcuni casi si possono osservare tracce evidenti di recentissimi utilizzi abitativi, come letti di fortuna e pentolame vario.
Superfluo invece qualsiasi tipo di commento verso colori che si sono sentiti in dovere di lasciare una traccia del loro passaggio, in quanto hanno già fatto tutto da soli, la loro "presentazione" al mondo è inequivocabile.
Per ampiezza e dislocazione Castelluccio risulta immediatamente più suggestivo del più piccolo Brento Sanico, ma nel tempo le tracce che il borgo perso nel bosco lascia dentro di noi risultano ben più vivide di quelle di Castelluccio, troppo vicino alla civiltà per risultare più affascinante di chi ci ha fatto sudare per essere trovato.
Tornati al nostro mezzo proseguiamo il nostro viaggio superando il confine Romagnolo e dirigendoci verso nuove e avvincenti mete sparse sui declivi appenninici; seguiteci bel terzo capitolo di questa avventura Tosco/Romagnola.
I report dedicati alla due giorni Toscano/Romagnola
Video, mappa e GPX dell'escursione ai borghi fantasma
Il File GPX e la mappa si riferiscono al percorso totale che prevede la visita ai due borghi fantasma presenti in zona:
Brento sanico e Castiglioncello.
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