Termine della lunga giornata di lavoro in terra Biellese; ma in queste giornate di maggio il sole tramonta più tardi di quanto tu possa resistere chiuso in un ufficio, e quindi godere di ciò che resta del giorno è quasi un obbligo.
E il giorno saprà sicuramente ripagarti.
Non è previsto un itinerario preciso, ma solo alcuni castelli da visitare, in un tracciato tutto da improvvisare, appuntati progressivamente su di una mappa digitale.
E non abbiamo neanche un orario di rientro, quindi tutto questo non sarà libertà ma di certo ci si avvicina parecchio.
Tocca quindi alle risaie vercellesi il compito di inaugurare questa esplorazione territoriale, con il sole che gioca tra le nuvole e le immobili basse acque
Castello di Vettignè (VC) - Il medioevo abbandonato
Il borgo ed il castello che si ergono sulla pianura allagata a risaia risalgono al XV secolo; verrà poi modificato strutturalmente il maniero al venir meno della funzione militare.
Entrato a far parte dei possedimenti dei Savoia nel XIX secolo verrà pesantemente ristrutturato per ospitare gli appartamenti reali; venduto a privati alla fine della seconda guerra mondiale verrà progressivamente abbandonato, e dei 500 abitanti di inizio XX secolo oggi nel borgo ne restano poche unità.
Lo stato di abbandono e di degrado è sicuramente manifesto e crea una certa malinconia su chi lo ammira, ma la sua presenza risulta comunque suggestiva; non possiamo quindi che augurarci un possibile quanto immediato suo recupero, prima che il suo stato diventi irreversibile.
Castello di Carisio (vc) – Il castello consortile
Del comune di Carisio si hanno notizie a partire dal 1134; cosi come del castello “consortile”, ovvero dell’insieme di palazzi fortificati dotati, in questo caso di un ricetto (struttura fortificata in grado di accogliere abitanti e vettovaglie in caso di attacco nemico, e in grado di resistere a lunghi assedi, tipica di questa zona del Piemonte, il più celebre è certamente quello di Candelo).
Distrutto dai soldati al soldo dei Visconti nel 1399 verrà ricostruito dopo pochi anni; ma di esso oggi non restano che brevi tratti di mura insieme a tracce impercettibili del Ricetto.
Santhia e ... Moai???
Castello di Cavaglià (BI) – il Neomedioevo
Del medievale castello di Cavaglià restano soltanto delle impalpabili tracce su di una collinetta; edificato in epoca medievale verrà abbandonato a partire dal XV sec.
Così questo piccolo borgo del Biellese si consola con il maniero neomedievale fatto costruire dalla ricca famiglia dei Rondolino nel XVIII secolo, completamente ristrutturato nel XIX secolo.
Castello di Moncrivello (VC) – Dominatore della pianura
Il bellissimo castello di Moncrivello che domina la sottostante pianura e risalente al XI secolo rappresenta l’ultima tappa di questo breve ma intenso itinerario nella pianura tra Biella e Vercelli.
Fortezza particolarmente ambita nei secoli, diverrà residenza nobiliare nel 1400 per volere della Duchessa Jolanda, moglie di Amedeo IX di Savoia, duchessa consorte e reggente di Savoia (e figlia di Carlo VII di Valois, re di Francia e di Maria d'Angiò), che lo trasformerà in uno dei castelli più amati dalle nobildonne dell’epoca.
Dichiarato monumento nazionale nel 1908 verrà salvato dal degrado e dall’oblio dalla famiglia De Francesco che lo acquisì nel 1972 iniziando contemporaneamente una lunga opera di restauro del maniero; grazie alla quale oggi possiamo ammirare questo solenne castello in tutto il suo originale splendore
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