Siamo da diverso tempo soci del FAI, il fondo che, dal 1975, si occupa della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano, e lo siamo per contribuire per quanto ci è possibile, alla sua missione.
Una associazione che riserva ai suoi soci anche delle particolari agevolazioni, principalmente sul costo del biglietto di ingresso con sconti davvero sostanziosi o addirittura, come nel caso di Palazzo Moroni, con l'accesso gratuito ai beni del FAI.
E' una mattina di soleggiato inverno quella che ci vede arrivare in una già gremita Bergamo, e più precisamente in quella meravigliosa testimonianza astorica ed artistica conosciuta come Città Alta, in possesso della indispensabile prenotazione che ci consentirà di vistare uno dei beni del FAI presenti in Lombardia
Il Video della Visita
Questo palazzo che si affaccia su via di porta Dipinta fu costruito in 30 anni, dal 1636 a 1666, per volere di Francesco Moroni dopo suo matrimonio con Francesca Roncalli.
Il palazzo oltre ai saloni riccamente affrescati, conserva anche la Collezione Moroni, raccolta che comprende numerosi celebri ritratti
La famiglia di Francesco Moroni deve la sua ricchezza alla coltivazione del gelso e all’allevamento di bachi da seta a partire dal Quattrocento; originari di Albino si trasferirono a Bergamo per diventare nobili nel 1798 quando ad Antonio Moroni fu conferito il titolo di Conte.
L’ultima ristrutturazione avvenuta a metà del XIX secolo, che ha reso il palazzo la meraviglia che oggi possiamo ammirare, ha comportato anche l’acquisto e la demolizione dell’antistante Palazzo Marenzi per fa sì che dal palazzo si potesse finalmente godere di una vista panoramica fino a quel momento occultata.
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