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Aquileia - Palmanova

Prima uscita ciclabile di questo 2024, primo scorcio di tempo accettabile con temperature idonee, anche se non dovunque, che ci vede protagonisti in una delle zone da tanto tempo desiderata ma, per vari motivi mai visitata.

Ed è in Friuli Venezia Giulia che giungiamo dopo una mattiniera partenza ed un tranquillo trasferimento autostradale con il nostro “Blo Blò” pronti a prendere possesso del campeggio e a scaricare le nostre MTB con le quali, finalmente, inizieremo la nostra avvincente escursione pedalando tra due delle cittadine più belle e suggestive del nostro paese.

Inizia quindi con la visita alla antica città di Aquileia, la nostra escursione con la percorrenza della “Via Sacra” che corre al cospetto di solenni cipressi costeggiando l’antico porto fluviale


MAPPA VIDEO E GPX DELL'ESCURSIONE A FINE PAGINA


Il Porto Fluviale romano

Uno dei porti meglio conservati del mondo romano aveva una larghezza di 50 metri ed una estensione di circa 300, come risulta dagli scavi effettuati agli inizi del XX secolo, protetta dalla mura repubblicane; profondamente ristrutturato intorno al 1 secolo d.C. vedrà crescere la sua importanza fino a circa il 340 d.C. quando le nuove mura di cinta decretarono l’abbandono del porto.


Le rovine ben conservate non riescono comunque a comunicare appieno la grandezza di questo porto il cui bacino occupava anche la “Via Sacra”, la via al cospetto dei cipressi che oggi percorriamo in direzione del centro della città che collega il Porto con la Basilica e che fu realizzato con la terra risultante dagli scavi archeologici

Aquileia

Città di frontiera, fondata nel 181 a.C. in territorio dei Galli per fronteggiare le orde barbare diverrà una delle capitali più ricche e importanti  dell’Impero Romano, fino a quando nel 452 d.C. verrà conquistata e distrutta dagli Unni di Attila.

Evento che segna irrevocabilmente la storia della città incapace di ritornare ai precedenti fasti.

Prima di quel momento molti saranno gli eventi storici che la vedranno protagonista, ad iniziare dalla morte di Massimino il Trace (primo imperatore barbaro) diretto a Roma con le sue truppe per reclamare il trono dell’impero nel 238 d.C. che fece l’errore di attardarsi nell’assedio della città, dando tempo ai Romani di riorganizzarsi, e che fu ucciso dai suoi stessi soldati stremati da guerra e rigida disciplina.

 

Al saccheggio Unno sopravvive comunque la chiesa di Aquileia e lo stesso mito della città, che tornerà a rinascere, almeno in parte intorno all’anno 1000 grazie al patriarca Poppone che riporta la sede del Patriarcato in città dalla sede di Cividale dove era stata trasferita, e che verrà soppresso solo nel 1751;

 

Intorno si assiste alla crescita della città di Grado ed il suo porto che diverrà sempre più importante dopo la conquista Longobarda del 568. 

Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1998 conserva reperti archeologici di eccezionale importanza che spaziano dal periodo Romano (con i resti del Porto Fluviale, del Foro Romano, delle abitazioni private con pavimenti a mosaico come la Domus di Tito Macro) a quella paleocristiana con la Basilica di S. Maria Assunta e il più grande pavimento a mosaico della cristianità di occidente ed il sorprendente Museo Nazionale Paleocristiano.

Basilica di Santa Maria Assunta

Una delle prime chiese della cristianità, dedicata alla Vergine e ai santi Ermacora e Fortunato, fu edificata subito dopo l’Editto di Milano che, grazie all’accordo tra imperatore d’occidente e imperatore d’oriente, sancisce nel 313 d.C la fine delle persecuzioni dichiarando la religione Cristiana “religio licita”


Nei secoli successivi verrà distrutta e ricostruita per quattro volte, ogni volta sovrapponendo il nuovo ai precedenti resti, iniziando dal periodo teodosiano del IV secolo per arrivare a quello Popponiano del XI secolo ovvero quello oggi maggiormente visibile; con altri interventi meno radicali in epoca rinascimentale; la rimozione del pavimento di epoca Popponiana consentì di riportare alla luce il più grande pavimento a mosaico dell’occidente Romano voluto dal vescovo Teodoro nel 313 d.C. a seguito del suddetto editto di Costantino


Cripta degli Affreschi


La cripta visibile sotto l’altare maggiore risale invece al IX secolo, epoca del patriarca Massenzio, gli affreschi che illustrano Storie della vita di Gesù e di Maria e la leggenda dell’evangelista Marco sono del XII secolo

Cripta degli Scavi

Tre sono le epoce sovrapposte e visibili in questa cripta posta alla sinistra della basilica, dalla fondazione imperiale alla fine del IV secolo; i mosaici che qui si possno ammirare appartengono alla basilica paleocristiana e a precedenti abitazioni romane.

 

Il Foro Romano

L’antica piazza, cuore politico, amministrativo e sociale delle città Romane, situata lungo la strada ciclabile che conduce fuori da Aquileia, verso la nostra prossima meta, risale al II secolo a.C.

Le colonne oggi suggestivamente visibili e datate circa al 170 d.C. furono rialzate durante i gli scavi archeologici della prima metà del XX secolo. 

Abbandonata Aquileia iniziamo il viaggio alla volta di Palmanova, lungo il quale ci aspetta una nuova suggestiva tappa; sono circa 18 i chilometri che separano l’antica città romana da quella fortificata, in buona parte su pista ciclabile separata dalla sede stradale ricavata dalla sede della ferrovia , i tratti di strada aperti al traffico risultano scarsamente utilizzati dagli utenti motorizzati, tranne alcuni tratti nel centro di Cervignano del Friuli.

Strassoldo

Eravamo a conoscenza della rilevanza del piccolo villaggio di Strassoldo, situato tra Cervignano e Palmanova,  a circa 6 chilometri dalle antiche mura, ma come succede spesso, la realtà supera l’immaginazione e l’ingresso nell’antico borgo ci regala una piacevole sorpresa.

Questo non comune esempio di borgo medievale perfettamente conservato si divide in due parti denominate Castello di Sotto e Castello di sopra, frutto della divisione della famiglia Strassoldo, fondatrice del primo castello più di mille anni fa, lungo l’antica via Julia Augusta, e ancora oggi proprietaria del borgo.

 

La bellezza di questo cosiddetto “castello d’Acqua” è suggellata dai piccoli ruscelli che lo attraversano regalando contesti suggestivi e alimentando i vecchi ma ancora funzionanti mulini; passeggiare all’interno di questo borgo risulta davvero magico oltre che rilassante; ancor più se lo si raggiunge nel silenzio e nella agilità di una semplice bici.

 


Siamo nel cuore del DOC Friuli Aquileia e in queste terre vengono prodotti celebri vini autoctoni il come Refosco dal Peduncolo Rosso, la Ribolla Gialla ed il Friulano, che ovviamente possono essere assaggiati e acquistati nelle tenute di produzione


Palmanova

Arrivare a Palmanova è davvero emozionante, soprattutto per chi sogna di visitarla da molto tempo, accolti dai solenni bastioni che la difendono fin dal rinascimento e sorvegliati dalle lunette difensive aggiunte da Napoleone nel XIX secolo.

PORTA AQUILEIA
PORTA AQUILEIA
PORTA UDINE
PORTA UDINE

ACQUEDOTTO VENEZIANO
ACQUEDOTTO VENEZIANO
ACQUEDOTTO VENEZIANO
ACQUEDOTTO VENEZIANO

Ideata e realizzata dalla repubblica di Venezia per difendere il territorio dalle mire espansionistiche Turche (ma anche di quella Asburgiche) ad iniziare dal 7 ottobre 1593, anniversario della battaglia di Lepanto che, nella stessa data del 1571, vide vittoriose le forze cristiane della Lega Santa contro quelle dell’Impero Ottomano, Palmanova costituisce uno straordinario quanto perfetto esempio di fortificazione “moderna”, riferita ovviamente al periodo di costruzione.

L’impianto urbanistico radiale che prende vita della maestosa Piazza d’Armi situata nel cuore della fortezza risponde ai caratteri della città ideale ampiamente teorizzati nell’epoca rinascimentale.

Una teoria che prende vita dal dipinto “La Città ideale”, di autore sconosciuto, realizzato tra il 1470 e il 1490 conservato alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, e che ha ispirato la costruzione di diverse città come per esempio i sogno dei Gonzaga: Sabbioneta.

Dichiarata monumento nazionale nel 1960, diviene patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2017 (come parte del contesto “Le opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo. Stato da terra – Stato da Mar occidentale” insieme a Bergamo, Peschiera del Garda, Sebenico, Cattaro e Zara e viene inserita tra i Borghi più belli d’Italia nel 2018.


Dopo la visita alla bellissima Palmanova arriva il momento di rientrare, 18 chilometri di strada ci separano, dalla rinvigorente quanto rilassante doccia e dalla cena che degusteremo nella tranquillità del campeggio sfruttando le comodità della nostra piccola casa viaggiante.

Il Milite Ignoto

Ad Aquileia, nel 1921 fu designata la salma del “Milite Ignoto”, scelta tra undici bare di ignoti caduti sul fronte della 1° Guerra Mondiale da una “madre di un caduto non riconosciuto ed in modo che la cassa prescelta non si sappia da quale zona del fronte provenga”; la bara verrà poi trasferita con tutti gli onori a Roma e tumulata nell’Altare della Patria.

 

«Tutto sopportò e vinse il nostro soldato. Tutto. Dall'ingiuria gratuita dei politicanti e dei giornalastri che sin dal principio cominciarono a meravigliarsi del suo valore, quasi che gli italiani fossero dei pusillanimi, alla calunnia feroce diramata per il mondo a scarico di una terribile responsabilità. Tutto sopportò e tutto vinse, da solo, nonostante. Perciò al soldato bisogna conferire il sommo onore, quello cui nessuno dei suoi condottieri può aspirare neppure nei suoi più folli sogni di ambizione. Nel Pantheon deve trovare la sua degna tomba alla stessa altezza dei Re e del Genio.»

 

 

(Giulio Douhet, su Il Dovere, 24 agosto 1920)

Controversa immagine quella del Milite Ignoto divenuto presto parte importante della retorica fascista, alla quale verrà spesso contrapposta quella del Milite Ignoto non più eroe guerriero ma vittima innocente della guerra.



Video, Mappa e GPX dell'itinerario

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2024-04-08_1504185313_Da Aquileia a Palm
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